Renato Colombo attacca Frigoli a testa bassa
Per l'esponente di Forza Italia Frigoli sarebbe il primo responsabile del "degrado" della città e della caduta della Giunta Ponti, oltre che il prototipo del politico di professione
La campagna elettorale a Castellanza si fa veramente calda: e chi finisce sotto attacchi di rara durezza è Livio Frigoli, preso di mira da Renato Colombo di Forza Italia.
"A Castellanza ci sono
ancora persone e personaggi, che calcano la scena politica e
amministrativa da molti anni e che hanno contribuito in maniera
determinante a portare la città allo stato attuale di degrado
– amministrativo, urbano e civile – e che vorrebbero continuare a
farlo" scrive Colombo. Ma ecco l’affondo: "Colui che ha le maggiori responsabilità è
Livio Frigoli, ex funzionario comunale della vicina Rescaldina, che
una volta afferrato il potere in città, sull’onda del
rinnovamento giovanilistico di circa 12 anni fa, non l’ha di fatto
più mollato. Abile e astuto politico, ex-oratoriano e
sessantottino, formatosi alla scuola marxista-leninista e
gramsciana del PCI (Partito Comunista Italiano), fino a diventarne
il segretario politico nella città di Legnano, personifica
con fiuto e dinamismo il prototipo di chi di politica e parapolitica
ci vive e ci campa ed intende farlo a vita. E in sostanza non può
fare altro".
La spietata disamina dei fatti altrui prosegue con la descrizione della "lunga marcia" di Frigoli, "passato (…) attraverso vari partiti e
movimenti – PCI/PDS, Asinello, Ulivo, Margherita, Associazione per il
Partito Democratico – (…) spostamenti e
ricollocamenti per cercare di esserci e sempre in primo piano". Non solo, ma Renato Colombo accusa Frigoli die ssersi creato un gruppo di potere. "Ha
collocato amici e sostenitori fidati e poi sé stesso nei
punti di potere perché una delle regole basilari della
politica come professione è prendere, tenere e consolidare il
potere attraverso la gestione e la distribuzione oculata della
rendite politiche" scrive l’ex consigliere di Forza Italia, che non ha seguito Mario Rossi nel suo progetto di un Grande Centro.
Quanto all’esperienza della Giunta Ponti, Colombo la liquida in questi termini perentori:" (…) l’ ultimo tentativo di inventare un
sindaco travicello, da muovere dietro le quinte a piacimento non gli
è riuscito, per lo spirito iperbattagliero e anche pò (sic)
kamikaze dell’ex Sindaco Maria Grazia Ponti". Poste queste premesse, per Colombo è inevitabile concludere che "Con la crisi della
giunta Ponti, che Livio Frigoli ha pilotato con i sei dissidenti e
gli utili comprimari trovati e arruolati per strada, ha cominciato a
perdere credibilità e consensi, passando la leadership del
centro-sinistra in città ad altri, per la prima volta dopo
molti anni". E qui scatta il tentativo di divide et impera, forse non necessario viste le divisioni che tuttora separano i "frigoliani" dal Insieme per Castellanza. "Molti amici e sostenitori gli hanno voltato le spalle.
E la sua popolarità è in fase di progressiva caduta.
Infatti oggi il leader vincente di quella parte è Luigi
Roveda, anch’egli ex sindaco, ex democristiano e da sempre con
simpatie a sinistra. L’ultima iniziativa di Frigoli è la
nascita del nuovo soggetto politico, il Gruppo Civico, con cui
cerca di collocarsi ancora una volta su una nuova posizione, lontana
dai partiti e con una forte connotazione civica, lui che ha sempre
avuto in tasca, di volta in volta, una tessera partitica! Cerca di
riallacciare i contatti e i legami sfilacciati con la città e
con i suoi gangli sensibili e prova a catturare nuovi e
improbabili consensi, ponendosi come riferimento dell’ennesima
stagione politica e tenta l’ultimo disperato attacco a Palazzo
Brambilla. Sotto le vesti di persona competente, capace e di
buonsenso, insomma quasi un moderato!"
Per questa sera Frigoli,
"insieme ad altri ex-sessantottini e progressisti vari, tra cui
esponenti dell’Italia delle partite Iva", ha organizzato un
incontro ad invito con persone individuate quali interlocutori
privilegiati, secondo Colombo "al fine di preparare una candidatura a sindaco". Per Colombo l’appoggio che a Frigoli potrebbe offrire il Grande Centro di Rossi, "che di grande ha solo il nome", gli farebbe "da
alibi e da copertura politica sul fianco destro".
"La parabola volge verso il
basso? E’ probabile. Oltre che auspicabile" scrive Colombo in un esercizio di wishful thinking cui solo il voto potrà eventualmente dar ragione. "Ma dov’è il
grande timoniere della sinistra che abbiamo contrastato in questi
anni? Non lo riconosciamo più. Sta arrancando anche nelle
alte sfere visto che non è riuscito a farsi candidare nelle
liste dell’Unione. Stiamo perdendo e smarrendo un “avversario” – noi di centro-destra e liberali usiamo questo termine, non quello
di “nemico” – e un po’ ci dispiace" continua perfido Colombo "ma ne siamo contenti per il
bene e il rilancio amministrativo e urbano di Castellanza. Dopo gli
anni grigi e di decadenza, dove imperava solo l’immagine,
l’auto-referenza e il culto della personalità
in stile sovietico, tra breve la nostra città potrebbe
avere una chance in più".
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