Scalo merci di Sacconago, approvato il progetto preliminare

Il sì di Regione e Provincia giunge a confermare un'idea già ampiamente discussa, ma che sembra destinata a diventare realtà

 

Arriva oggi il sì della Giunta provinciale al progetto preliminare del terminal ferroviario merci di Sacconago, lungo la linea Seregno-Saronno-Novara delle Ferrovie
Nord.
Lo
scalo, del quale si parla già da tempo nell’ambito dei progetti dell’area della Grande Malpensa, occuperà una superficie di poco più di 250 mila
metri quadrati dei quali 4.000 destinati ad edifici (dagli uffici ai
magazzini, fino alle officine) e 13.000 metri quadrati ad aree verdi.
Il
progetto preliminare dello scalo di Sacconago, che ha già superato la
valutazione d’impatto ambientale (Via), è stato approvato oggi in
Regione nella seduta conclusiva della Conferenza dei servizi. Si
prevede che possa togliere dalle strade circa 40.000 camion all’anno. Per i tempi dei lavori, si prevede di poterne attivare una prima parte entro la fine del 2008.

Lo
scalo nascerà intorno a due “moduli”. Il primo formato da
due binari di 600 metri di lunghezza, accanto ai quali verrà
creata un’area di manovra di 17 metri di profondità che
potrà garantire la movimentazione alle gru gommate per il
carico-scarico dei carri ferroviari. Accanto all’area di manovra è
prevista anche una zona di stoccaggio degli stessi vagoni merci.
Il
secondo modulo è costituito da tre binari di 500 metri di
lunghezza. Come la prima coppia di binari sarà direttamente
collegato con i binari degli arrivi e delle partenze in modo da
garantire la maggiore indipendenza possibile. In altre parole i due
“moduli” non dovranno ostacolarsi a vicenda: proprio per
garantire la maggiore funzionalità sono stati previsti anche
due ingressi separati e due distinte aree di parcheggio per i Tir.
Verso
sud, in direzione dell’area industriale di Busto Arsizio, sono
stati ricavati due ampi piazzali di stoccaggio. Per l’accessibilità
il progetto indica due soluzioni. La prima rappresentata dalla
cosiddetta tangenziale sud di Magnago, della quale sono già
aperti al traffico i due tratti centrali. Il secondo itinerario è
rappresentato dalla tangenziale nord sempre di Magnago della quale
sono già stati appaltati i lavori di realizzazione.

Alla
decisione di puntare su Sacconago si è giunti dopo aver
scartato altre soluzioni, prima fra tutte quella della zona
industriale di Legnano a ridosso del confine con Castellanza. Già
in sede di studio di fattibilità Legnano era stata accantonata
poiché il progetto avrebbe interessato le aree naturalistiche
del parco dei Musei Pagani (a Castellanza) e la riserva di Legnano,
costituita da boschi di particolare valore ambientale. Sacconago, al
contrario permette di risparmiare suolo rispetto alle altre
localizzazioni, di ridurre al minimo l’impatto sull’assetto
urbano circostante, di limitare l’impatto dell’inquinamento
atmosferico, di raccordarsi con un sistema di viabilità
tramite interventi di ridotto impatto ambientale. «Poi non
possiamo dimenticare – osserva Giorgio De Wolf, vicepresidente
della Provincia e assessore al Territorio – che il terminal
ferroviario di Sacconago è inserito nel Piano territoriale di
coordinamento provinciale
e che la costruzione di una struttura di
tal natura è inserita nell’accordo di programma quadro per
la realizzazione di un sistema integrato di accessibilità
ferroviaria all’aeroporto di Malpensa».

L’opera andrà ad inserirsi nel Piano del sistema dell’intermodalità e della logistica in Lombardia, varato nel 1999 e già a buon punto. Oltre all’Hupac Busto Arsizio/Gallarate, già operativo e ingrado di risparmiare alle straede (e all’aria) circa 200mila viaggi a lunga percorrenza di Tir, il programma vede già all’opera il terminal di Segrate, il Polo logistico di Mortara (inizio 2008), il raccordo ferroviario di Castellucchio-Gazoldo (Mn), al servizio dell’acciaieria Marcegaglia, e il raccordo ferroviario di Mantova Valdaro. Oggi il presidente Formigoni ha inauguarato a Cremona un altro raccordo ferroviario a servizio della locale raffineria Tamoil, confermando l’impegno del Pirellone a puntare sull’intermodalità e cercare di trasferire almeno i trasporti a lunga distanza dalla gomma al ferro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2006
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