Cantiere “sconosciuto”, denunciato da Legambiente

Da inizio luglio vicino all’area industriale di Sacconago sono iniziati nuovi lavori

«È da poco meno di un mese che in quell’area è sorto un nuovo cantiere»: a renderlo noto è il presidente di Legambiente di Busto Arsizio, Andrea Barcucci. Dal 5 luglio circa infatti l’area che si raggiunge percorrendo una traversa sterrata di via Speranza, si è popolata di ruspe, camion, containers, cumuli di traversine e operai. Non si rileva però la presenza (obbligatoria) di un cartello con le più elementari indicazioni – committente, natura dei lavori,… – né di una recinzione, ad esempio la tradizionale rete arancione che delimita l’area di lavoro.

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La zona, conosciuta come la Madonna in Campagna di Sacconago, quartiere di Busto Arsizio, non è certo nuova a lavori edilizi e urbanistici. Da circa dieci anni l’ex campagna “sinaghina” è stata infatti sottoposta a una vera e propria trasformazione, complici i collegamenti con l’aeroporto di Malpensa, la creazione della zona industriale e la costruzione di altre infrastrutture come la pista di atletica.
A prima vista quindi, un nuovo cantiere non desta particolare attenzione. Ma il circolo bustocco di Legambiente l’ha invece notato. «Da circa un mese – spiega Barcucci – a pochi metri dal Maneggio di Cascina Speranza è nato un cantiere che definirei di tipo ferroviario, dato l’accumulo di traversine. Per la precisione, si tratta di un cantiere aperto nella direzione di Magnago (Milano), ma interno alcune centinaia di metri nei confini bustocchi. Non è visibile alcuna segnalazione di attenzione e pericolo che avvisi del genere di lavoro in corso». Dalle verifiche fatte dall’associazione all’Ufficio Tecnico del Comune di Busto, risulta che «tale cantiere è ignoto al Comune – continua Barcucci -. Non è quindi visibile alcun progetto e disegno da parte dei cittadini richiedenti, conseguenza scontata della mancata comunicazione di inizio attività». All’ufficio comunale spiegano che in riferimento alla zona di Cascina Speranza, sono state registrate due pratiche per la costruzione di una recinzione e di un insediamento industriale da parte di due aziende private. La seconda però non è ancora in possesso del permesso per iniziare a costruire il proprio insediamento. In ogni caso, puntualizzano ancora una volta dall’Ufficio Tecnico, un cantiere che ha regolarmente registrato la propria pratica, deve esporre il regolare cartello con l’indicazione tra l’altro del numero di pratica.

Ignota quindi risulta essere anche la finalità dei lavori che vengono svolti «su un terreno che il Piano Regolatore della Città ha lasciato a disposizione del centro intermodale – conclude Barcucci -. Quello che ci preoccupa, è che possa trattarsi di un cantiere per la costruzione del terminal per lo scambio merci a Sacconago, perché si tratta di un progetto non ancora approvato. Inoltre, come associazione ambientalista, vogliamo far presente che la presenza di grandi volumi di sterro è una condizione favorevole, ad esempio, per traffici illeciti di rifiuti».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Agosto 2006
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