Trasporti pubblici, si volta pagina: unirsi per non soccombere

I sindaci del sud della provincia finalmente pronti a creare una rete di trasporto pubblico integrato intercomunale; non mancano autocritiche e la presa d'atto della crisi degli enti locali

Miracolo al Museo del Tessile: i sindaci di Busto, Gallarate, Castellanza e Lonate Pozzolo, tutti targati Forza Italia, allo stesso tavolo. Sotto l’egida dell’assessore provinciale ai trasporti Carlo Baroni, e con l’organizzazione di Dialogando (sul palco anche il presidente dell’associazione Franco Binaghi), i primi cittadini hanno discusso della futura creazione di un consorzio per gestire insieme l’annoso problema del trasporto pubblico. E sembra una rivoluzione impensabile solo un anno fa.

L’incontro ha rappresentato anche e soprattutto l’occasione di porre fine allo "stato di guerra non dichiarata" fra Busto e i Comuni vicini: un’autentica boccata d’ossigeno. Il bustocco Gigi Farioli ha lanciato subito un’autocritica di gruppo per non aver saputo dare ascolto a quanto già da anni l’assessore provinciale Baroni ripeteva circa la necessità di integrare il trasporto pubblico locale. "Vanno integrati i trasporti su ferro e gomma, anche perchè siamo in ritardo notevolissimo, a livello non più solo comunale, includendo anche la Valle Olona: e chiaramente sono i Comuni più grandi a doversi impegnare di più". Ancora non si sa se la collaborazione fra Comuni prenderà la forma di un singolo servizio per il sud della Provincia, o di (poche) aree omogenee: ma Farioli riconosce che il mettere insieme le forze è atto di sia pur tardiva lungimiranza. "Quella lungimiranza che vi fu vent’anni fa per far interrare le Nord a Busto, ma che poi si perse negli anni dell”è tutto sbagliato, tutto da rifare’. Del resto, essere leader non è rivendicare una scritta al confine cittadino, magari in dialetto, ma guardare lontano".

Fabrizio Farisoglio, primo cittadino di Castellanza, guarda al problema in modo assai pragmatico: da milanese, quale è per nascita, e da manager industriale. "Bisogna creare un sistema, aiutare la mobilità alternativa al mezzo privato. Da milanese, so cos’è una città strangolata dal traffico, e vedo questo male avviluppare anche la realtà provinciale". Per Farisoglio serve attezione al marketing: "Facciamo sapere ai cittadini che lavoriamo a soluzioni concrete per la mobilità, convinciamoli che si può e si deve vivere in modo più sereno, senza passare ore in coda, senza lottare per un parcheggio, senza dover per forza respirare un’aria inquinata. Serve una mobilità che sia compatibile con il nostro futuro".

Piergiulio Gelosa, sindaco di Lonate Pozzolo, ha molti sassolini da togliersi: sono quelli che Malpensa gli fa piovere in testa. "Siamo a due passi da uno hub intercontinentale, con il quale non abbiamo collegamenti su trasporti pubblici nè via gomma nè via ferro; e nemmeno riusciamo a collegare le nostre frazioni tra loro" lamenta. Il problema sono i costi dell’erogazione dei servizi comunali, che hanno indotto Ferno e Lonate a creare un’unione di Comuni, soluzione poi adottata da varie altre realtà italiane. Malpensa fa guadagnare Milano, ma a Lonate costa in vari modi: ad esempio sottrae territorio edificabile, o già edificato e reso invivibile, osserva. Per tacere poi della stazione di Ferno-Lonate, una croce: è lì da anni, ma resterà chiusa fin quando l’interramento di Castellanza non sarà completo – il Malpensa Express, treno veloce di prima classe, non vuol subire l’affronto di fermarvisi per raccogliere la plebe pendolare. Morale: "ben venga una nuova rete, perchè più trasporto pubblico significa meno traffico".

Ma le parole forse più importanti sono quelle di Nicola Mucci, ex arcinemico designato di Busto. Per il primo cittadino gallaratese il futuro degli enti locali sta nell’affrontare insieme problemi che prima venivano toccati ognuno per proprio conto. "Vi sono oggi Comuni che per ristrettezze di bilancio non riescono ad erogare servizi anche importanti. Servirà una riorganizzazione anche dolorosa degli enti locali: e qui aggiungo che questo Stato, che non può ad ogni manovra ridursi a mettere la tassa sull’auto, ad aumentare il gasolio eccetera, non si può permettere 141 Comuni solo nella nostra Provincia". Parole come pietre, queste, che annunciano, forse, tempi nuovi, "se si avrà una politica capace di fare scelte coraggiose" aggiunge Mucci. "Serve fare massa critica, ottenere economie di scala nei servizi, anche nei trasporti". Il problema però è a monte: "che fare delle tante aziende locali del territorio, che per gravissime responsabilità politiche non hanno ancora trovato il modo di unirsi?" denuncia il sindaco di Gallarate. " O cogliamo occasioni come Malpensa e la Nuova Fiera, o traduciamo in atto le nostre sinergie, o tradiamo il nostro mandato; e intanto altre realtà ben più grandi possono diventare il buco nero che tutto ingoia". Milano, con la sua città metropolitana, è dietro l’angolo.

Chiudendo gli interventi, l’assessore provinciale Baroni si può concedere la parte di Grillo Parlante che, a suo tempo, l’aveva detto. "Quando la gara per l’assegnazione del trasporto pubblico nel settore sud della provincia andò deserta ero furioso. Ma forse non tutto il male vien per nuocere, purchè da qui si riparta. Non si può tollerare la situazione attuale, con pullman che viaggiano vuoti per il 30% del tempo, e si riempiono solo di studenti la mattina. Va fatta una battaglia culturale in favore del trasporto pubblico, va però coniugata ad efficacia ed efficienza del servizio di trasporto. Bisogna vincere il campanilismo e fare sistema: guardate a Brescia, dove hanno sestuplicato l’utilizzo dei mezzi con il servizio integrato. Il problema qui è che nessuno ha voluto rinunciare alla sua piccola nicchia di potere locale" dice fuori dai denti l’assessore. "O ci si mette insieme o arriveranno soggetti esterni più grandi, rileveranno il tutto, e allora sarà troppo tardi per piangere sul latte versato".

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Pubblicato il 27 Ottobre 2006
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