Tra Buscate e l’Alabama: il web incontra la buona musica

Il sito personale di Davide Speranza, giovane promessa del panorama musicale bustocco, è giunto in finale al prestigioso Premio Web Italia

 

Un giovane musicista, uno web designer
di talento, un’alleanza spontanea fra due caratteri sulla
stessa lunghezza d’onda, un successo insperato. È la ricetta
del sodalizio fra Davide Speranza, 23enne artista emergente bustocco,
e Alex Peverada, 29 anni (insieme nella foto, Davide è a sinistra), milanese trapiantato a Busto dove guida l’
agenzia di comunicazione
Unica Studio.
Dall’unione dei rispettivi talenti è nato il sito di Davide,
che è arrivato sino alla finalissima dell’ambito Premio Web
Italia
: i vincitori sono stati comunicati durante la cerimonia di
premiazione tenutasi lo scorso 21 ottobre a Francavilla al mare,
presso Pescara. Il sito di Davide Speranza si era inserito nella
“sporca dozzina” finale
in compagnia di quelli di artisti
affermati come Anna Oxa, Gigi D’Alessio, Syria, Cesare Cremonini, Dolcenera, Caparezza…
Per la cronaca, il premio è stato vinto dal sito di Kekko
Fornarelli, giovane e quotato pianista jazz barese. Ma la
soddisfazione di essere arrivati in finale è grande, per chi
non ha fama stellare e dispone di mezzi economici non eccelsi.

“Quando ci è arrivata l’e-mail
con la notizia che eravamo stati inseriti dnella dozzina della finale
non ci credevamo” raccontano in coro Alex e Davide, che incontriamo
nella sede bustese di Unica Studio. C’è da credergli: ben 4116
erano i siti in lizza al Premio Web Italia, e di questi 182
concorrevano nel settore musica. Di cose da dire i due ne hanno, e in
poco più di mezz’ora si parla di musica, di web ma soprattutto di
bellezza, un desiderio che li accomuna, acusticamente e visivamente, per le cose semplici ma ad
effetto – le più difficili da realizzare, sostengono, e dire questo a uno
che scrive su un quotidiano è sfondare una porta aperta.

A far
conoscere Davide e Alex lo scorso febbraio, mentre il musicista stava
registrando il suo nuovo CD “Ready to live” è stato Marco
Riganti, chitarrista nella band. “Ci siamo subito trovati in
sintonia”
ricordano i due. Come nasce l’idea del sito? “Reputo
Internet una grande risorsa, fra l’altro ogni tanto leggo Varesenews”
spiega Davide Speranza. “L’idea di un sito personale mi intrigava, e avendo a
disposizione le capacità di Alex mi sono detto: perchè
no?”. Detto fatto, Alex ha studiato Davide “come persona: gusti,
carattere, inclinazioni
. Perchè un artista affermato ti può
imporre un’immagine già cristallizzata, la sua invece era tutta da
costruire. Dopo aver intuito le radici del suo modo di essere ho scelto per un sito un po’ vintage, diverso da quanto si vede
solitamente nell’ambiente dei siti musicali”. Un lavoro completo
quello di Alex, che per Davide ha realizzato anche il marchio e la
copertina del CD; le canzoni fra l’altro sono scaricabili direttamente dal
sito
in formato mp3.

Chi entra nel sito, superata la pagina
introduttiva, viene accolto da un brano di sapore vagamente country
suonato da un’armonica, lo strumento preferito di Davide, che è largamente autodidatta. “Mio
nonno era lucano, sapeva suonare bellissime musiche del Sud e mi ha
lasciato in eredità la passione per questo strumento. La prima
l’ho avuta a otto anni, poi ho suonato anarchicamente, come mi
veniva, per lungo tempo. Infine mi sono messo a studiare per conto
mio la teoria musicale, ho imparato a suonare tromba e chitarra, sono
cresciuto e maturato artisticamente”. A rafforzare
l’impressione country (che può ingannare, sono blues e jazz a
costituire la spina dorsale dell’album) vi sono le foto di Davide
scattate in una verdeggiante zona di campagna tra Buscate e Bienate,
a pochi chilometri da Busto. Un’area che ha sempre colpito Davide per
la sua tranquilla bellezza, che esplode con la primavera e l’estate.
“Pensa che mi chiedevano se le avevo scattate in Alabama o posti del genere – sarai
stato in America, mi dicevano dopo aver sentito qualche brano…”

La campagna simboleggia l’aspirazione
alla semplicità, alla quiete, alla purezza che è
integrale allo spirito di Davide. “Ho voluto un suono stradaiolo e
campagnolo, senza effetti né elettronica: il puro suono degli
strumenti” spiega l’artista. Ma c’è tutta una filosofia
dietro questi gusti. “Ritmo, armonia, composizione: è vero
che nella musica c’è molta matematica, ma non è arida,
è ricca di sentimento”. E per Davide, il sentimento ha il
suono del silenzio
ispiratore. Il silenzio della campagna, il
silenzio di una chiesa, “ultimo rifugio dal caos in città”.
“Avevo un amico che credevo di aver perso per sempre, e in chiesa
l’ho ritrovato”
aggiunge. Il desiderio di quiete diventa ancora
più comprensibile se si tiene conto che Davide è
operaio metalmeccanico (carmina non dant panem, ieri come oggi). “Davvero non capisco certi generi musicali,
io” polemizza; “Il metal? Be’, no, può anche avere una sua
nobiltà melodica… Più che altro certi tipi di
hardcore o di dance, fatti di ritmo e rumore, rumore e ritmo
forsennati… Chi li ascolta è un po’ come se restasse in una
gabbia di frastuono ventiquattr’ore su ventiquattro”.

E dall’onnipresenza del rumore alla mancanza del bello il passo è breve, per chi vive a
Busto, città sempre affamata di bellezza. “Mi piacerebbe realizzare
una mostra grafica e fotografica su splendori ed orrori del paesaggio
urbano
” confessa Alex Peverada, “ma il Comune poi mi vorrà
patrocinare? In che rapporti sei con l’assessore alla cultura?”
scherza. Quel che è certo, secondo Alex, è che Comune,
ma anche Provincia, dovrebbero investire di più sul versante
comunicazione e immagine, che può dare uno sbocco professionale a tanti giovani impegnati a dar fondo alla propria creatività.
Una generazione che ha la testa immersa nel Web, ma sa ancora
sognare; una generazione che non si è ancora arresa al grigio
del cemento, dell’asfalto e dello smog.

 

 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Novembre 2006
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