Sicurezza e patrimonio, la Lega morde il freno

Creare o no una società di gestione del patrimonio comunale? La Lega scalpita, l'assessore Crespi frena. Sotto il tiro del Carroccio anche l'assessore alla sicurezza Lista

Con l’autunno, alcuni nodi della politica cittadina vengono al pettine. A dare un po’ di pepe ad una situazione politica altrimenti piatta è la Lega Nord, cui ancora non va giù di aver perso il predominio in casa CdL a vantaggio di Forza Italia. Pomi della discordia sono il patrimonio comunale e la sicurezza: sotto tiro l’assessore agli affari legali Mario Crespi e il collega responsabile della sicurezza Luciano Lista,
di AN. Molto diverse le due questioni, che meritano un trattamento
separato, anche se si riconducono in ultima analisi alla radice di cui sopra.



Per quanto attiene al patrimonio,
come già si rilevava qualche tempo fa la Lega ha fretta di costituire una Patrimonio SpA
(per ora la chiamiamo così, ndr) comunale, un progetto che rientrava nel programma elettorale del
partito – ma non in quello della CdL. L’assessore Crespi frena: "Mi
hanno sottoposto vari modelli societari: c’è ad esempio la
Stu, società di trasformazione urbanistica, o la Scip (sic!, ndr), società per la cartolarizzazione degli immobili comunali. Ma prima di tutto chiediamoci: serve creare una società? Non si può
occupare della questione il personale del Comune?
Lo stesso presidente Speroni ha dichiarato ai giornali che bisogna
valutarne l’opportunità, e io concordo". Anche valutarne l’opportunità,
però, potrebbe comportare dei
costi
non indifferenti: l’ombra della consulenza esterna si
allunga su Palazzo Gilardoni. Esistono infatti, come riferisce Crespi, società specializzate proprio in questo genere di valutazioni – e non lo fanno gratis.
"Gli esempi che mi sono stati sottoposti, inoltre, riguardano grandi città come
può essere Venezia, Roma o Firenze" rincara Crespi; "inoltre se si
costituisce la società, poi la sua gestione andrà affidata tramite
gara d’appalto. Qui serve un passo indietro
, e pensarci bene".

Giampiero Reguzzoni,
vicesindaco e assessore all’urbanistica, ribadisce viceversa la
posizione del Carroccio. "La creazione di una società patrimoniale
comunale, che
esiste anche in tante città medio-piccole
– su Internet con una breve ricerca ne trovi parecchie – sarebbe
opportuna e vantaggiosa dal punto di vista fiscale e finanziario"
argomenta. "Una patrimoniale posseduta dall’ente comunale può
recuperare l’
Iva sui lavori, a
differenza del Comune stesso; senza citare poi una maggiore snellezza
nella gestione, e il fatto che il Comune potrebbe spostare oneri che oggi gravano sul bilancio.
Prendiamo esempio da chi già ha optato in questo senso ". Reguzzoni
lancia anche un’ipotesi interessante: potrebbe essere
Agesp
a fare da apripista per la patrimoniale. "Ci dicono: basta creare nuove
società. Cominciamo allora ad affidare ad Agesp certe
manutenzioni; in seguito la Patrimonio SpA potrebbe nascere come
costola di Agesp stessa".


Più banale nella sua origine il secondo "caso" emerso negli ultimi
giorni e che contrappone di nuovo la Lega all’assessore in quota An
Luciano Lista, responsabile della sicurezza. Il Carroccio reclamava pattuglie di polizia locale per tenere sotto
controllo il phone center di via Magenta, utilizzato da immigrati e
"dunque" luogo altamente sospetto per definizione. Lista ancora oggi risponde che "non vi è necessità di aumentare i controlli, non ci
risulta che lì si commettano reati
di sorta
. Non possiamo nè cacciare quella gente, che in maggioranza
lavora, e si riunisce lì per telefonare in patria a costi ridotti; nè
possiamo manganellarli, e meno che mai passare per razzisti o compiere
discriminazioni. In tutta risposta mi hanno dato del comunista. Se poi lì accadesse altro, sarebbe compito delle forze dell’ordine occuparsene, non dei vigili urbani". 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Novembre 2006
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