Schede elettorali travolte dai liquami
La Giunta per le elezioni della Camera voleva controllare le schede di 21 sezioni di Legnano: ma nella locale sezione del Tribunale di Milano erano state allagate dallo scoppio delle fogne durante i nubifragi d'agosto
Chi ha sentito una certa puzza dietro i risultati delle elezioni politiche della scorsa primavera non aveva poi tutti i torti. A Legnano accade anche questo: schede elettorali travolte da un’ondata di acque nere. Altro che brogli: ci sguazzerebbero i topi. In questo stato si troverebbero, a sentire gli addetti del Tribunale di Milano cui erano state richieste su disposizione della Giunta delle elezioni della Camera, nell’ambito del riconto delle schede partito dopo la denuncia di brogli.
Secondo la relazione inviata alla Giunta, le schede elettorali di 21 sezioni di Legnano sarebbero inutilizzabili: inondate dallo straripamento delle fognature cittadine durante i violenti nubifragi dell’agosto scorso, sono a tal punto marce e fetenti da dover essere distrutte. La Giunta per le elezioni, incredula, invierà quanto prima qualcuno a controllare lo stato, descritto come irrecuperabile e pericoloso per la salute pubblica, delle schede da esaminare.‘‘Sia le schede che le liste, ormai
marcescenti, sono fonti di miasmi (l’acqua che ha causato l’allagamento
proveniva dalle fognature) e costituiscono luogo di rifugio per topi,
nonchè possibile fonte di infezione per coloro che devono operare
negli archivi. Emanano inoltre forti odori sgradevoli che si propagano
sino all’ingresso degli uffici” si legge nel resoconto. Si chiede pertanto, e con urgenza,
l’autorizzazione a distruggerle per ragioni sanitarie ”che
investono anche eventuali responsabilità derivanti dal rispetto delle norme in materia di sicurezza
dei luoghi di lavoro”
Il fattaccio è avvenuto in estate proprio nella città del Carroccio, presso la locale sezione distaccata del Tribunale milanese. Nessuna responsabilità (scoppio delle fogne a parte) vi sarebbe da parte del Comune di Legnano, che, a caldo, smentisce seccamente qualsiasi coinvolgimento per bocca del direttore generale Antonio Conte: «Ipotizzare qualsiasi ruolo del Comune in questa vicenda sarebbe una bufala: le schede erano state inviate subito alla sezione distaccata del Tribunale di Milano».
Il presidente della sezione distaccata, Benedetto Simi De Burgis conferma l’accaduto. La sede distaccata legnanese del tribunale di Milano ha sede in via Gilardelli, a duecento metri a piedi dal Municipio: in agosto, assenti quasi tutti per ferie, gli allagamenti hanno fatto ristagnare per giorni l’acqua sporca negli archivi posti più in basso. «La notizia del cattivo stato in cui si trovavano le schede l’abbiamo data noi stessi al tribunale di Milano» conferma il magistrato; «la cancelliera, diligentemente, ha segnalato il fatto. Per quanto ci riguarda, questa è al limite una non-notizia; le schede da allora non le ho più viste, ma sono conservate nelle loro scatole e ormai asciutte. Io di certo, ripeto, non ho potuto vederle, anche perchè non vanno toccate se non per operzioni come appunto il riconto; dopo qualche anno, in ogni caso, si procede ad inviarle al macero».
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