“Recupero di centri storici” o distruzione insensata?
L'architetto Paolo Torresan denuncia la distruzione di un edificio di valore storico in corso Europa, e si interroga sulle scelte urbanistiche del Comune
Riceviamo e pubblichiamo
E’ con estremo stupore che ho assistito, percorrendo casualmente Corso Europa a Busto Arsizio, alla demolizione ed alla definitiva sparizione di una bella residenza ottocentesca e dell’area circostante da decenni in attesa di restauro.
L’area fa parte di una delle preziose memorie storiche sopravvissute alla speculazione galoppante ormai senza ritegno in quel di Busto.
Solo pochi giorni fa la giunta con l’assessore all’urbanistica approvavano dichiarazioni di intenti e con il sindaco in testa si blaterava pubblicamente la loro volontà di “recuperare” il centro storico e di essere disponibili ad una conduzione dell’”urbanistica partecipata”.
L’edificio demolito è parte di un cosiddetto “piano di recupero” (??) che avrebbe dovuto salvaguardare almeno parte dell’antico tessuto bustese, oggi ormai circondato e perlopiù sostituito da un’anonima edilizia residenziale.
L’edificio demolito è oltretutto indicato come di interesse storico-artistico-ambientale e quindi da tutelare nel vigente P.R.G. (allegato sub. A – quartiere S. Michele – edificio 79).
Tecnologie e tecniche costruttive per il recupero edilizio sono ormai alla portata di ogni mediocre costruttore e conseguentemente è possibile conservare sia singoli edifici monumentali sia complessi ambientali con costi ragionevoli.
Non posso che rammaricarmi per quanto avvenuto ma anche trarre delle pubbliche conclusioni:
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sindaco, assessore e giunta hanno nuovamente disatteso quanto dichiarato alla cittadinanza;
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non posso che allegare le foto (vedi galleria fotografica, link in basso, ndr) di com’era, di come è stato martoriato e di come è defunto un altro prezioso angolo della storia di Busto, con l’augurio che i nomi dei responsabili politici siano trascritti a chiare lettere nella storia buia di questi anni di cementificazione della città di Busto Arsizio.
P.S.: se questo è l’inizio di un promesso diverso modo di governare il territorio, chissà cosa ci possiamo aspettare prossimamente…
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