«Di Busto mi resterà il calore della gente»

Intervista con Luigi Mauriello, dirigente del commissariato di polizia cittadino, in partenza per Milano. Coprirà l'incarico di vicequestore vicario

Nove anni sono tanti. Sono tanti soprattutto per un poliziotto, uno abituato per mestiere a vederne di cotte e di crude svolgendo il lavoro, spesso avaro di soddisfazioni, di guardiano della civile convivenza. E nove anni a Busto Arsizio, nella sua complessità, formano. Ne sa qualcosa Luigi Mauriello, fresco di nomina a  vicequestore vicario di Milano, che in questi nove anni ha diretto il commissariato di polizia cittadino, un compito certo non semplice. «Sono molto soddisfatto per questa nomina» dice Mauriello «Andrò a lavorare con il massimo entusiasmo in una città che conosco bene e nella quale ho svolto la mia "gavetta" alle volanti tra il ’77 e l’82. Erano anni di terrorismo e di malavita nel capoluogo lombardo, anni di intensissima attività per noi. Basti sapere che ho avuto modo di conoscere di persona Vallanzasca, Turatello, Mario Moretti delle BR, i "pezzi da novanta" che arrestammo in quegli anni. Il periodo trascorso qui a Busto mi fatto conoscere bene la zona» continua il vicequestore. «Busto Arsizio è una zona cruciale dal punto di vista socio-economico, qui abbiamo un importantissimo polo industriale e dei servizi che presenta aspetti di criminalità tutti da analizzare. C’è ad esempio la grande diffusione delle truffe, che superano di gran lunga rapine e scippi. A compierle è gente del posto tramite società fittizie, finanziarie fantasma eccetera. Il caso classico è quello dell’acquisto di beni che poi non vengono pagati; quando il creditore si muove per riscuotere, l’azienda è scomparsa e i beni non pagati sono ormai stati rivenduti con lauto guadagno ad altri». 

«Altro fenomeno di rilievo è quello dei furti d’auto di grossa cilindrata, rivendute poi nell’Europa dell’Est (Albania soprattutto): a compierli non sono solo albanesi ma anche elmenti italiani legati alla camorra napoletana e alla ‘ndrangheta calabrese». Mauriello passa poi ad affrontare il tema della droga. «Lo spaccio è cambiato. Ora non avviene più alla luce del sole, in città, ma nei boschi, e questa è una nostra vittoria. Significa che con il coordinamento complessivo delle forze di polizia, dei carabinieri, dei vigili urbani, e un controllo capillare del territorio quale quello avviato con il servizio di polizia locale, questi reati è possibile farli sparire dalla vista dei cittadini». Ad una nostra domanda "scomoda", sul rapporto non facile tra i bustocchi "doc" e i "foresti" italiani e stranieri cui vengono in genere attribuiti tutti i reati compiuti in zona, Mauriello risponde: «In Lombardia c’è ormai un’integrazione totale delle provenienze più disparate. Qui a Busto ci saranno ventimila gelesi su ottantamila abitanti, per tacere degli extracomunitari. La realtà è quella e va accettata. Del resto, anche a Milano, quanti sono i milanesi doc?». Ma, concludendo, cosa gli resterà di Busto dopo questi nove lunghi anni? La risposta è sorprendente. «Mi resterà soprattutto il calore della gente che ho incontrato. Mi creda, in questi anni ho dovuto parlare con tutti, a tutti i livelli, e ho trovato sempre grande disponibilità e calore umano. E’ stata un’esperienza di vita importante, di quelle che lasciano il segno. Mi rimane nel cuore anche la Pro Patria: senz’altro tornerò a vedere qualche partita. In passato avevamo avuto difficoltà con i tifosi organizzati, poi ci siamo capiti e ora le cose vanno molto bene. Mi rimane anche il ricordo della competenza e della puntualità di voi giornalisti di tutte le testate; alcuni sono dei veri "archivi viventi", con una memoria prodigiosa per fatti, facce, situazioni. Nel male invece non dimenticherò mai la scena del delitto dei due ragazzi assassinati dal padre questa primavera. Non ho dormito per tre notti dopo quello che ho visto in quella casa». Tanti auguri e buon lavoro a Milano, vicequestore.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Agosto 2004
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.