Fondazione Blini, CdA “bipartisan” con polemiche
Non mancano esponenti di centrosinistra nell'organo di controllo del neonato ente; e se a destra c'è qualche perplessità sul metodo, nell'Ulivo c'è aria di burrasca
Nella serata di ieri, giovedì 19 aprile, la Provincia di Varese ha reso noti i nomi scelti a far parte del CdA della Fondazione Giovanni Blini appena istituita per gestire il futuro centro d’espressione giovanile di piazza Trento e Trieste, destinato a nascere quando lo stabile attualmente occupato dal Liceo Artistico si libererà.
Pesidente della Fondazione sarà, noblesse oblige, il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli; suo vice Stefano Gussoni, che presiede Comunità Giovanile, l’associazione che si prevede divenga asse portante delle attività della Fondazione. Con loro siederanno nel CdA i consiglieri Checco Lattuada di An (tra i fondatori di Comunità Giovanile) e Valerio Mariani (Ulivo), Paola Porrini Della Vedova in rappresentanza della Provincia, il presidente del Comitato Commercianti Centro Cittadino Rudy Collini, il leader di Sinistra Giovanile Jacopo Leone Bolis, il preside del Liceo Artistico Candiani Andrea Monteduro e l’assessore comunale allo sport e grandi eventi Ivo Azzimonti. Come già annunciato dal sindaco Farioli in consiglio comunale, il comitato culturale sarà diretto da una triade così composta: Lucia Marrese, insegnante, Angelo Lorenzo Crespi, giornalista, direttore de "Il Domenicale" (area Dell’Utri), Matteo Sorini (in "quota" Comunità Giovanile). Il collegio dei revisori sarà presieduto da Gabriele Tosi, presidente e animatore del BAFF, affiancatod a Leonardo Colombo ("quota" Margherita) e Sandro Orsi (consigliere comunale di Forza Italia).
Comprensibilmente, il metodo delle nomine ha lasciato spiazzati molti esponenti politici. Le reazioni più dure giungono da sinistra, dalle consigliere uliviste Marta Tosi e Mariella Pecchini, restate completamente all’oscuro delle trattative in corso per le poltrone della Fondazione, e da Rifondazione, che con il suo unico consigliere comunale Antonello Corrado ha rifiutato un posto nel CdA. Identico rifiuto della direzione del comitato culturale era stato opposto ancora prima da Angioletto Castiglioni, storico esponente dell’associazione ex deportati, non intenzionato a prestarsi a giochi prettamente politici. Mal di pancia sono emersi anche a destra, in particolare in Forza Italia, più sul metodo, con lo scavalcamento del consiglio comunale, che sui nomi. Nell’Ulivo, Mariani motivava ieri la scelta di aderire all’offerta di Villa Recalcati: le strutture provinciali della Margherita hanno deciso così. Jacopo Bolis è invece entrato per scelta della Sinistra Giovanile (e non dela struttura provinciale DS, come scritto erroneamente: ce ne scusiamo,ndr). Dura la reazione delle uliviste Marta Tosi e Pecchini: «La chiarezza è a questo punto la precondizione per rimanere nel gruppo consiliare: la settimana prossima sarà decisiva» spiega Tosi. «Poi faremo le nostre scelte, secondo coscienza».
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