Contro la violenza integralista ,«per favore un po’ di coraggio!»

L'associazione Italia-Israele Varese-Altomilanese aderisce all'odierna manifestazione a difesa dei cristiani del Medio Oriente

Riceviamo e pubblichiamo
Si deve avere l’onestà intellettuale  di denunciare con forza che, ormai  quotidianamente,  ci  si trova di fronte al crescere  dell’odio degli integralisti  e dei terroristi islamici  contro  il mondo occidentale  e ciò senza che si abbia il coraggio di reagire adeguatamente.
Anche in questi ultimi giorni  i terroristi di matrice islamica  hanno assassinato 9 turisti nello Yemen,  hanno tentato altre stragi nel Regno Unito,  hanno rapito il Missionario italiano Padre Giancarlo Bossi.
Mentre da noi  la loro lunga mano è arrivata a  minacciare  la Vicepresidente dell’Associazione donne marocchine in Italia, Dounia Ettaib,  colpevole solo di avere il coraggio di schierarsi  contro l’integralismo islamico, fra l’altro  in un momento storico in cui  tale coraggio manca  alla maggior parte degli uomini occidentali.
Come Associazione ci siamo sempre battuti per denunciare questa pericolosa arrendevolezza a favore di quanti cercano di minare le fondamenta della nostra società e di quanti perseguitano  gli ebrei e i cristiani nel mondo.
E’ per questo che  fin dall’inizio abbiamo direttamente aderito alla “Manifestazione  nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”  promossa dall’amico  Magdi Allam a Roma , e  pertanto condividiamo l’appello lanciato dal Sindaco di Busto Arsizio  Gigi Farioli e dal Presidente del Consiglio Comunale Francesco Enrico Speroni  per “appoggiare Magdi Allam nell’ennesima battaglia per la salvaguardia della vita, della libertà, della dignità dei cristiani e dell’intera umanità” , auspicando che tale appello venga raccolto da tante istituzioni della nostra provincia.
E’ per questo che  sottoscriviamo l’appello per la liberazione di Padre Bossi,  un  vero portatore di Pace che per il lavoro svolto (unitamente ai tanti i missionari sparsi nel mondo) merita di veder  compiere tutti gli sforzi e di avere  attivata, anche per  lui,  quella mobilitazione massiccia e costante che tutti i mass media e tutte le forze politiche e sociali  posero in essere in occasione di altri recenti sequestri.
E’ per questo che esprimiamo la nostra solidarietà a Dounia Ettaib,  affinché continui il suo impegno a favore delle donne che si battono contro la cultura della violenza  e per un mondo migliore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2007
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