Sono 21 le aziende “sotto controllo” ambientale in provincia

Si tratta delle aziende a Rischio Industriale Rilevante, monitorate secondo la legge Seveso dal Ministero dell'ambiente e dalle autorità regionali competenti

Sono 21 le aziende in provincia a
"rischio industriale rilevante"
una definizione che deriva dalla
cosiddetta legge Seveso, nata nel 1988 dopo la tragedia dell’Icmesa.

Industrie che producono o maneggiano materie a rischio, che sono
perciò sottoposte a maggiori controlli – a livello regionale da Protezione Civile, Regione e Arpa – e per cui scattano i
soccorsi secondo precisi e rigidi protocolli in caso di incidente.

Lo spiegamento di forze di questa mattina, oltre alla oggettiva
gravità del fatto, seguiva quindi una ben precisa procedura di sicurezza, che
colpisce in forme diverse le aziende coinvolte.

In gradi diversi:
perchè una variazione perchè quella legge prevede due gradi di
certificazione
. Attualmente, secondo questa classificazione – L’ultima rilevazione è dell’aprile 2007, pubblicata dal Ministero dell’Ambiente – sono sottoposte all’articolo 6 della legge
Seveso, cioè quelle a minor rischio con obbligo di notifica
semplificato, 11 aziende varesine. Insieme alla Chimitex, catalogata
come “deposito di tossici” ci sono gli stabilimenti chimici e
petrolchimici “Ragionier Vittorio Broggini” di Brunello, la
Dipharma francis, la Benasedo, e la Fint Group di Caronno Pertusella,
la Sir Industriale di Castelseprio, La promox di Leggiuno, la
Galstaff multiresine di Mornago, la Archimica di Origgio, la O.L.B.
Di Solbiate Olona, il deposito di gas liquidi Lampogas Lombarda di
Crosio della Valle e il deposito di oli minerali “Trolli Giampaolo”
di Induno Olona.

Altre 10 invece sono sottoposte
all’articolo 8, quelle che definiscono un rischio maggiore con
obbligo di notifica completa: si tratta degli stabilimenti chimici e
petrolchimici “Lamberti” di Albizzate, Dow Italia di Cardano al
Campo, Ami Italia e Agrolinz di Castellanza, la Sadepan di
Castelseprio, la Orsa Foam e la Lagor di Gorla Minore, la Hexion di
Solbiate Olona, il deposito di tossici Fiege di Origgio, e il
deposito di oli minerali Disma di Casorate Sempione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Luglio 2007
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