Ambrosia a ettari: vedere per credere

Succede in un vasto campo alla periferia della città, che si sta provvedendo a falciare: un esempio dell'estrema invasività di questa pianta, cui molti sono allergici

Tre ettari d’ambrosia. È questo lo spettacolo che fino a questi giorni presentava un’ampia estensione agricola nella zona sud-est di Busto Arsizio, verso Castellanza, a duecento metri dal confine del Parco Alto Milanese. La segnalazione giuntaci da un nostro lettore non è caduta nel vuoto: giunti sul posto, abbiamo potuto constatare che il terreno, coltivato a cereali durante l’anno ma rimasto "nudo" dopo il raccolto di luglio, è sì in parte già stato falciato (il proprietario rispetta dunque le ordinanze del Comune che minacciano multe per chi non provvede in proprio ad eliminare l’ambrosia dai terreni) ma offre ancora uno scenario tanto suggestivo quanto impressionante. File e file di piantine infiorescenti accarezzate dal vento. L’ambrosia, altamente infestante e a cui molti sono allergici, dopo il raccolto è spuntata in massa, approfittando delle piogge cadute nelle ultime settimane: due terzi del terreno interessato ne sono tuttora completamente ricoperti.

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Busto: ambrosia a ettari nei campi 4 di 8

L’Ambrosia è una pianta erbacea annuale, la cui specie più diffusa nella nostra zona e nel mondo è l’Ambrosia artemisiifolia,  caratterizzata dalla capacità di produrre una notevole quantità di polline allergizzante, in grado di spandersi soprattutto attraverso l’azione del vento. L’ambrosia germina usualmente all’inizio di maggio per poi fiorire in estate. Si tratta di un vegetale la cui evoluzione è seguita con interesse nell’ambito del dibattito sul riscaldamento globale del clima: valori più alti di anidride carbonica, infatti, sembrano favorire la diffusione del polline allergizzante. Di origine americana, la pianta fu introdotta accidentalmente in Europa durante la Grande Guerra; da allora ha accresciuto la sua presenza, approfittando in particolar modo dell’abbandono dei campi coltivati (il paese europeo più colpito è l’Ungheria). Essendo a rapida ricrescita, in particolare quando vi è più umidità, la pianta richiede tagli frequenti, ogni tre settimane, per prevenire una rapida reinfestazione. Nella coltivazione di granaglie, per evitare la successiva presenza infestante, come in questo caso, sarebbe utile aggiungere alle semine del trifoglio.

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Pubblicato il 05 Settembre 2007
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