Alla Rodari negato il pranzo a sei bambini. Il Comune: «Non pagano»
Il consigliere dell'opposizione D'Adda ha denunciato una serie di carenze della materna e la situazione in cui si trovano sei piccoli alunni
Una visita per “toccare con mano”. La consapevolezza che la situazione presenta lacune e problemi. Infine la scoperta di un caso “paradossale”. Erica D’Adda, consigliere comunale dell’Ulivo a Busto Arsizio, non ha esitato a scrivere al sindaco Gianluigi Farioli e all’assessore alla Pubblica Istruzione Claudio Fantinati sollevando il caso della materna Rodari, afferente al quarto circolo didattico.
Alla scuola dell’infanzia, il consigliere dell’Ulivo ha trovato una situazione non idonea dal punto di vista strutturale ( la scuola era in precedenza un’elementare) : «Ho potuto rendermi conto che i problemi sono effettivamente molti – spiega nella lettera Erica D’Adda – Veneziane rotte, finestre non a norma per la presenza di bimbi in tenera età, porte in formica vecchie di trentacinque anni, spesso con sfaldature che le rendono taglienti e quindi pericolose.
La situazione di mantenimento, custodia e adeguamento del giardino completamente da rivedere».
A far indignare il consigliere, però, è il caso di sei bambini ai quali è stato negato l’accesso alla mensa e ai servizi. Si tratterebbe di sei bambini, sostiene nella lettere il consigliere, a cui è stato riconosciuto l’esonero dal pagamento ma, la mancata coincidenza tra la notizia del riconoscimento e l’effettivo utilizzo della mensa, ha provocato la situazione di debito non tollerata. «Mi chiedo come funzioni la comunicazione – ha affermato Erica D’Adda – quando non si riesce nemmeno a tollerare un debito di soli 7 o 8 euro».
Una storia che ha dell’incredibile, dunque, e che costringerebbe (il condizionale è d’obbligo) le maestre a non dar da mangiare ai piccoli nel caso in cui i genitori non arrivassero a prenderli per l’ora di pranzo: « La situazione esposta dal consigliere – spiega l’assessore Fantinati – non è corretta. Noi abbiamo segnalato la vicenda di cinque bambini, perché uno ha già saldato il conto, per i quali esiste un debito pregresso di oltre 100 euro. Si tratta di mancati pagamenti che risalgono negli anni e, a volte, si tramandano tra fratellini. Inoltre sono famiglie che non hanno ottenuto l’esenzione perché non ne presentavano i requisiti. A questo punto non potevamo continuare a ignorare la vicenda. Confido, comunque, che la vicenda si sblocchi entro breve».
Più fondato, invece, è il problema della struttura: «Effettivamente abbiamo problemi legati alla recettività della scuola, a fronte anche di una lista d’attesa in costante crescita – condorda la dirigente insediatasi proprio lo scorso primo settembre Rosanna Ciccarelli – L’ambiente non è inospitale, ma potrebbe essere migliorato »
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