Fitch Ratings promuove le finanze del Comune

L'agenzia internazionale di rating assegna una "A" al debito comunale di Busto Arsizio: soddisfatto l'assessore Cattaneo

Il debito comunale si mette il vestito da cerimonia e viene ammesso nei sacri templi della grande finanza. In una secca lettera, A, è espresso il rating della solvibilità del Comune di Busto Arsizio: un giudizio emanato da Fitch Ratings, una delle tre grandi agenzie internazionali del settore, e che pone la città alla pari con New York e con lo Stato della California, che godono della medesima valutazione. L’orgoglio è palpabile nelle parole dell’assessore al bilancio Alberto Cattaneo, che pure attribuisce il merito di questo risultato ai funzionari e dirigenti del settore, in testa il dottor Fogliani («se qualcuno non avesse bloccato determinate "fughe in avanti" oggi non avremmo un rating così buono»). «Con questo riconoscimento nel mercato italiano ci portiamo in posizione ottimale» dichiara l’assessore. «Busto è viva: uscita dall’ombra, cercherà di crescere». Dietro questa enunciazione vi è un bilancio consolidato e certificato che, se gestito correttamente, assicurerà un accesso al credito a condizioni vantaggiose (minori interessi sui prestiti), una gestione più trasparente e un vataggio d’immagine non trascurabile. Del resto Busto Arsizio è il primo Comune della provincia di Varese a dotarsi di un rating del debito, finora prerogativa soltanto dell’ente Provincia stesso. L’operazione è stata resa possibile dall’intervento sul debito illustrato qualche settimana fa dall’assessore Cattaneo, e svolto con la collaborazione tecnica di Deutsche Bank, un cui funzionario era presenta che alla conferenza stampa odierna.

A scendere nel dettaglio è Romolo Isaia, funzionario di Fitch Ratings addetto a valutare le perfomance finanziarie degli enti locali. «Il rating è un "passaporto" per accedere ai mercati finanziari» spiega. «Un punteggio come A indica prospettive stabili, e fa ricadere il Comune nella categoria dell’investimento; più giù, sulla B e C, vi sono rischi sempre più alti, fino alla lettera D che "bolla" chi è andato in default – in tutta Italia, finora è successo solo al Comune di Taranto». Busto gode di una A nel lungo termine, e di un F1 (comunque buono) sul breve termine, che impiega un altro sistema di riferimento. La gran parte degli enti pubblici italiani non può superare la qualifica AA-, che è quella dello Stato; ciò a causa della loro scarsa indipendenza finanziaria. Vi sfuggono viceversa enti fortemente autonomi sotto il profilo impositivo, come le province di Trento e Bolzano (AAA, il massimo). In tutta Italia gli enti "certificati" in questo modo sono una novantina circa, di cui una cinquantina si sono fatti valutare da Fitch. Il rating viene aggiornato, di norma annualmente, talora più spesso: è uno strumento a lungo termine. Equivale a dire che prestando del denaro al comune, si può essere più che ragionevolmente sicuri di ottenere un rimborso puntuale.

Questo non significa comunque che Busto intenda darsi alla "finanza allegra" a suon di mutui; tutto il contrario. Come Cattaneo sottolinea, l’intervento sul debito recupera risorse, ma impone anche un certo rigore finanziario per i prossimi anni. L’assessore annuncia che il prossimo passo da intraprendere sarà la redazione di un bilancio sociale a partire dal 2008. «Nel prossimo anno intendo consolidare quanto fatto in questo 2007. Stiamo lavorando alacremente per aggiornare tutti i dati in possesso del Comune in relazione all’ICI, in modo da rendere ancora più sicure le entrate». In più, riferisce Cattaneo, c’è l’intenzione di usare il meno possibile gli oneri di urbanizzazione per coprire spese correnti. Le Finanziarie lo consentono fino a un certo punto, ma, rileva l’assessore, si tratta di un’anomalia, perchè entrate in sè non strutturali finiscono usate per coprire spese strutturali. Da qui l’intento di limitare questa consuetudine, che rischia di tramutare tutta Italia in un perpetuo cantiere edile. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Dicembre 2007
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