L’ex sindaco Rossi attacca, Farioli lo stronca

«Ai privati l'autosilo non serve, ma il Comune non fa partire i lavori senza» dichiara l'ex sindaco. «Per forza, è richiesto dalla legge: Rossi si aggiorni» è la risposta

Se Porfidio aveva lanciato un sasso nello stagno denunciando questa mattina l’episodio delle minacce subite, il sindaco emerito di Busto Arsizio, senatore Gian Pietro Rossi, schierato con i referendari sulla questione di piazza Vittorio Emanuele II, nella conferenza stampa odierna ha rilanciato con una dichiarazione cui Palazzo Gilardoni reagisce aspramente.

Rossi (nella foto) definisce il referendum «uno strumento democratico» e invita tutti ad abbassare i toni dello scontro. Il sindaco emerito riferisce di aver avuto un colloquio con uno dei costruttori impegnati nel progetto dell’area di piazza Vittorio Emanuele II. «Mi hanno chiesto di smentire che dei privati usino suolo pubblico per una speculazione, e lo faccio pubblicamente. Ma mi hanno anche detto che è il Comune che vuole a tutti i costi l’autosilo, e che a loro, ai costruttori, quel parcheggio non serve. Non gli danno il permesso di iniziare i lavori se prima non vedono gli scavi». Da qui alcune riflessioni: «Se è vera la notizia, il sindaco rifletta: a cosa serve una buca enorme in una piazza che ospita uno dei pochi edifici secenteschi della città? Lo sanno che l’autosilo di piazzale Facchinetti ha fatto delle crepe così sull’edificio della posta, che è in cemento armato? E se si farà l’autosilo, i gas di scarico che usciranno attraverso le griglie sulla piazza, all’inizio saranno depurati dai filtri, poi la manutenzione nel tempo chi la assicura? Gaseremo dunque i frequentatori della piazza "pedonalizzata", fra qualche anno?». Rossi invita dunque l’amministrazione a ripensarci, avvertendo che «le impuntature sui progetti portano solo a cose tipo le passerelle dei Cinque Ponti. Chi è che per non spostare l’autosilo fa togliere un monumento enorme e rischia di far cedere palazzi storici? Gli spazi per autosilo ci sono, a cento metri di distanza: via Matteotti, ad esempio. Rinuncino e facciano pure partire domani i lavori per la ristrutturazione, cui siamo tutti favorevoli».

Stroncatorie le repliche di Palazzo Gilardoni. Il vicesindaco e assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni è acido. «Rossi ha grande esperienza, ma anche lui deve aggiornarsi e studiare. La legge regionale per il governo del territorio, all’art. 90 comma 4, dice chiaramente che "in ogni caso la dotazione di parcheggi pubblici e di interesse pubblico ritenuta necessaria dal comune deve essere assicurata in aree interne al perimetro del programma o comunque prossime a quest’ultimo, obbligatoriamente laddove siano previste funzioni commerciali o attività terziarie aperte al pubblico».

Il sindaco Gigi Farioli rincara e fustiga senza misericordia il suo predecessore.  «I privati mi hanno telefonato per smentire le dichiarazioni dell’ex sindaco Rossi» afferma. «Compito dell’amministrazione è agire per atti: qui si parla a vanvera senza conoscere, c’è un’ignoranza totale. Non mi meraviglia che sia stato sotto Rossi che la villa Gabardi è stata tirata giù per farci delle abitazioni» rincara perfido il primo cittadino. «Era sindaco lui quando le aree furono vendute ai privati, e quando fu approvato il PRG tuttora vigente, nel quale figurava già un silos sotto questa piazza… Ma noi intorno alla piazza Vittorio Emanuele II stiamo facendo un piano integrato d’intervento, non una semplice serie di concessioni edilizie. Vuol dire che i privati costruiscono sì, ma secondo determinati standard e fornendo servizi al pubblico, tra cui il parcheggio, ma anche i camminamenti fra le tre piazze storiche del centro, l’arredo urbano di una zona pedonalizzata finalmente ampliata come da volontà del consiglio comunale… È in malafede dire altro. E anche Porfidio, che spara a zero, prima delle elezioni non era favorevole al parcheggio sotterraneo?». (L’interessato nega, riferendo di aver solo detto, a suo tempo, che dovevano esprimersi i cittadini). E la possibilità di ricavare l’autosilo altrove, a breve distanza, tipo in via San Michele? «Nossignori» stoppa in corner Farioli. «Quella zona fa già parte di un altro piano integrato d’intervento». Morale: l’autosilo s’ha da fare, costi quel che costi.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 14 Dicembre 2007
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.