Ex Mostra del tessile: dopo il rave il deserto

Restano sporcizia, graffiti e vetri rotti. Gli ultimi ravers hanno lasciato la struttura in nottata. Il sindaco: “Adesso decidiamo cosa fare dell’area”

Cartacce e bottiglie rotte, escrementi, sporcizia. Non che l’area dell’ex museo del tessile brillasse per la sua pulizia nei giorni precedenti al rave, ma certo dopo il weekend di festa continuata, il passaggio di diverse centinaia di persone si vede. A differenza di Vedano Olona – complice, allora, anche il clima festivo – dove i partecipanti al rave erano diverse migliaia e la festa durò diversi giorni, questa mattina, 18 febbraio, all’ex mostra del tessile di viale Borri tutto taceva. Nessuna cassa lasciata a sottofondo dello smontaggio, nessun ballo. Verso le 11 gli ultimi due camper prendevano la strada. All’interno dell’area non c’era più nessuno. «Questa volta è andata meglio che a Vedano Olona – ha commentato il sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio – . Le forze dell’ordine hanno fatto un ottimo lavoro, limitandosi a contenere l’ingresso non autorizzato delle persone. Del resto era l’unica cosa possibile: pensare ad uno sgombero sarebbe stato un atto folle e pericoloso. Inoltre, soprattutto nella giornata di domenica, sarebbe stato impossibile: il rave si teneva in concomitanza con due eventi che hanno richiesto un impegno importante delle forze dell’ordine della zona, vale a dire la manifestazione della Lega a Malpensa e la partita di calcio della Propatria».
Nessuno sgombero, quindi: le voci che si susseguivano nella giornata di ieri e nella prima mattina di oggi sono state smentite. Le forze dell’ordine, che per tutta la giornata hanno presidiato l’ingresso, hanno sorvegliato per la durata della festa che non accadesse nulla. Alla fine nel pomeriggio di domenica l’ingresso non era più presidiato: l’entrata era libera, anche se oramai il grosso dei partecipanti del rave era stato respinto nel corso della giornata di sabato.
Resta il “problema” di quell’area. «E’ stata fatta una denuncia dalla proprietà, la Compagnia Italiana Costruzioni per violazione della proprietà privata – spiega Farisoglio . Rimane ora da capire cosa fare in quella struttura. Certo la volontà di ristrutturare e impegnare investimenti dipende dalla proprietà, ma certamente le amministrazioni possono svolgere una funzione di indirizzo su come impiegare la struttura: a breve chiederò un incontro con i sindaci di Busto Arsizio e Legnano per trovare una soluzione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Febbraio 2008
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