Vicenda “re del Portogallo”, è duello anche su Wikipedia

Fra storia e beghe dinastiche: come una guerra civile tra fratelli di quasi due secoli fa si trascina ancora oggi

La complessa vicenda del "principato di Braganza" all’attenzione della Procura di Busto Arsizio nel processo che si aprirà il 10 aoprile prossimo è storicamente di notevole interesse, soprattutto per i patiti di araldica e dinastie, e oggetto di accanite discussioni. Il tutto parte con una "casa reale in esilio" dei principi Braganza di Portogallo, messa in piedi da Rosario Poidimani quando la figlia illegittima del penultimo re lusitano, Carlos, assassinato nel 1908, gli trasferì i suoi "diritti". Il fatto che il siciliano trapiantato a Vicenza non fosse assolutamente legato per via di sangue ai Braganza non fu d’ostacolo.

"Legittimo" o meno che fosse il trasferimento dei "diritti" sul trono, Rosario Poidimani era a capo di una vera e propria "corte" a Vicenza, una "real Casa" – ed è convintissimo della validità del suo ruolo, che ricopriva con regale liberalità, dispensando passaporti, targhe e quant’altro. Fino agli arresti nel marzo dello scorso anno, su mandato della Procura di Busto Arsizio, con una serie di gravi accuse. A parte Poidimani e ai quattro coimputati – Ugo Gervasi, Fabrizio Bellora e Roberto Cavallaro – che intendono difendersi in dibattimento, tutte le altre persone coinvolte hanno fin qui patteggiato o scelto il rito abbreviato: da quest’ultimo tre persone sono uscite assolte.

Tornando alle radici della questione, i documenti relativi al trasferimento dei titoli regali a "dom Rosàrio" sono disponibili online. E sempre via Internet si può fare anche un interessante confronto fra le pagine di Wikipedia sulla donna che graziosamente glieli lasciò: quella inglese, che la liquida come un’arrampicatrice sociale di nome Hilda Toledano e quella italiana, che la accredita viceversa come Maria Pia di Sassonia-Coburgo-Braganza, discendente illegittima di re Carlo del Portogallo. Il tutto fra incessanti edit wars in perfetto stile Wikipedia, nelle quali, come in tutte le guerre, la prima vittima è la verità. Se poi si considera che l’intera dinastia dei Braganza partì nel Trecento da Afonso,  a sua volta figlio illegittimo di un re… , l’unico cerchio che si chiude davvero è quello che ci prende alla testa.

Gli arcirivali di Poidimani sono i sostenitori del pretendente "ufficiale" Duarte Pio di Braganza, discendente diretto di Miguel I, re di Portogallo tra il 1828 e il 1834, quando fu sconfitto in battaglia ad Asseiceira dopo tre anni di feroce guerra civile contro il fratello Pedro, ultimo sovrano di Brasile e Portogallo insieme, ed esiliato. Quella guerra civile non è mai finita, in realtà. La linea dinastica "miguelista" finì esclusa per legge dalla successione nel 1838, ricorda Poidimani, mentre i vincenti "pedristi", di cui era sopravvissuta solo un’erede donna, Maria, furono "rinsanguati" a metà Ottocento dai tedeschi Sassonia-Coburgo-Gotha. Anche questi comunque si estinsero con lo sfortunato Manuel II, esiliato nel 1910 fra assassinii politici e rivoluzioni repubblicane che, invece di portare democrazia al paese, sfociarono nel regime cattofascista di Salazar. E anche nel Portogallo democratico di oggi, figlio della Rivoluzione dei Garofani del 1974, "miguelisti" e "pedristi" continuano a duellare, come un fiume carsico nascosto alla vista, attraverso i rispettivi sostenitori.

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Pubblicato il 22 Febbraio 2008
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