Pro Patria senza centrocampo, Legnano corsaro allo Speroni

I lilla si impongono 1-0 su una Pro pugnace ma confusionaria; mister Rossi mastica amaro per le assenze e per il grave infortunio occorso a Vecchio. La vittoria della ternana riapre la lotta per non finire nei playout

Un derby da dimenticare va ad aggiungersi alle mestizie di un campionato fin qui poco memorabile. La Pro Patria cede in casa ai cugini del Legnano, che vendicano la sonora disfatta subita all’andata. In uno Speroni dalle curve deserte (anche gli ultras della Pro si sono sistemati in mezzo ai popolari, mentre i rivali legnanesi sono stati accuratamente tenuti fuori dallo stadio) e con un pubblico che non era certo quello delle grandi occasioni, naufraga una squadra dagli equilibiri tattici sconvolti, con gli uomini contati a centrocampo – una realtà cui mister Rossi imputerà, non a torto, la sconfitta. Alla beffa del derby perso si aggiunge il danno del grave infortunio occorso ad Andrea Vecchio – frattura ad una gamba, secondo le prime notizie.

Primo tempo

Dopo la premiazione di Beppe Imburgia per le sue prime 100 partite in biancoblu, si comincia con i padroni di casa all’attacco: una manciata di secondi e Gasparello scaglia un destro fuori di poco. L’attaccante parte forte ma si spegnerà via via col passare dei minuti, nonostante una gagliarda prova fisica, anche perchè costretto a giocare troppo arretrato. Accanto a lui Negrini e Rosso sulle fasce (rispettivamente a destra e sinistra) daranno qualche grattacapo ai lilla. Il Legnano gioca con un 4-4-2 ordinato, le squadre in campo sono lunghe, si vede subito agonismo ma poco costrutto. Sugli spalti, gli ultras fanno sapere a Prefetto e Carabinieri quanto li amano. La Pro Patria avanza lungo le fasce, pressochè bloccata centralmente, il Legnano manovra con più ordine e verticalizza insidioso, con l’esperto Taldo e un Foglio in vena pronti a trovare spazio: è Giani a salvare sul numero 10 legnanese con un aggancio provvidenziale. La difesa biancoblu usa l’arma del fuorigioco con perizia per spegnere le fiammate legnanesi. Al 16′ il patatrac che in ultima analisi decide il match: Vecchio compie un’entrataccia in ritardo su Morandi e resta a terra; tutti chiamano subito i soccorsi, per il centrocampista barella e ambulanza. Al suo posto entra Dino Marino, Rossi non ha alternative praticabili. Marino non ne azzeccherà una, demoralizzandosi dopo alcuni clamorosi errori al tiro e in genere producendo poco, mentre il legnanese Valdifiori tesse senza opposizione il gioco avversario. Si vede ben poco in termini di occasioni, con qualche incursione a vuoto; al 24′ si sfiora la rissa per una serie di strattonate dopo un atterramento ai danni di Nossa. L’arbitro signor Baratta di Salerno distribuirà fino alla fine del match sei cartellini gialli (fra cui quello inflitto al dolorante Vecchio). Il Legnano mostra ben presto la propria prevalenza in mezzo al campo, e si scopre in tribuna che i divieti d’accesso sono stati applicati con un po’ di buonsenso: qualche tifoso legnanese c’è e si fa sentire, salvo essere subbissato di coretti e sfottò. Al 30′ è Rosso che cerca di rompere l’incantesimo: affondo centrale e ciabattata invereconda a lato, condita da applausi d’incoraggiamento. Il primo tiro lilla, un minuto dopo, è di Taldo: Anania si tuffa a sinistra e mette in corner. Il gioco si fa confuso, agonisticamente valido ma senza ordine, in campo aperto o in ammucchiate alla cieca si vede poca qualità tecnica e tattica, soprattutto nella Pro Patria. Gli ospiti insistono con il duo Taldo-Foglio: Francioso ferma il secondo con un numero da applausi, poi l’ennesimo tentativio di verticalizzazione è stroncato dal fuorigioco. Dall’altra parte Marino conclude a lato, la Pro è più pimpante ma disordinata. Al 43′ Gasparello si fa largo di forza e serve indietro per Marino che "cicca" clamorosamente. In chiusura di primo tempo un pericolosissimo contropiede di Lanteri finirà bloccato con le cattive da Imburgia (ammonito): sulla punizione di Foglio la barriera esplode come un airbag e sventa.

Secondo tempo

La ripresa si apre con Imburgia che dopo venti secondi impegna da fuori Grillo: parata a terra con qualche affanno. Il match prosegue con un Legnano evidentemente meglio disposto da Notaristefano e i tigrotti che si affidano alla volontà, ma la squadra appare priva di un cervello che ordini il gioco. Al 7′ Marino manda addirittura in fallo laterale tentando un tiro da fuori: non è giornata. Un minuto dopo è Rosso a spedire fuori un cross di Negrini, in avanti il migliore dei biancoblu per continuità. Ancora Rosso, lanciato da Marino, è fermato abilmente da Maggioni. Al 15′ la rete ospite: un rimpallo maligno, una disattenzione, qualcuno fuori posto d’un metro. Tanto basta perchè Ceccarelli si trovi solo davanti ad Anania, che tocca con la punta delle dita ma non può evitare il gol. E in tribuna esultano i legnanesi graziosamente ammessi dall’imponente schieramento di forze dell’ordine. Panico in panchina: Rossi toglie Cigardi (nullo) per Trezzi, che da subito si impegna a far ammattire la difesa avversaria. Ardemagni dà il cambio a Rosso, e nel Legnano Marietti a Lanteri. Gli ospiti gestiscono senza eccessivi affanni, la palla non entra. Al 70′ Trezzi compie un’incursione in area da sinistra, Grillo blocca a terra, un minuto dopo l’arbitro ammonisce Valdifiori e minaccia di sanzione Imburgia che aveva qualcosina da dirgli. Poco dopo Trezzi si fa stendere al limite da Ceccarelli (subito uscito per Mattioli) e Marino manda la punizione alle stelle Sul capovolgimento di fronte Foglio calcia dall’angolo sinistro dell’area, Anania respinge in bello stile. La Pro Patria reagisce con fatica, ma senza costrutto: Marino, rabbiosamente, cerca di dare un senso alla prestazione indovinando prima un lancio per Rosso, anticipato in uscita da Grillo, poi una botta al volo respinta da un difensore, quindi va a mordere le caviglie di un Valdifiori fin lì indisturbato. I tigrotti sono sbilanciati, Foglio pesca da sinistra Morandi per un tiro al volo dal limite che si rivela innocuo. Ci prova di nuovo Trezzi, due volte, da fuori (a lato) e con una percussione delle sue, guadagnando un angolo su cui un’azione confusa porta Nossa a spizzare la palla tra le lunghe braccia di Grillo. Non si passa, e anzi è Anania a salvare la porta biancoblu con un miracolo in uscita su Foglio lanciato solissimo; lo stesso Anania che si improvviserà inutilmente centravanti aggiunto nell’ultima azione d’attacco.

Spogliatoi

Morale
basso in casa Pro, con Vecchio infortunato – gamba rotta, dirà
Rossi ai cronisti –
e la notizia, ferale, della contemporanea vittoria
della Ternana che riapre i giochi per la lotta playout. I tigrotti
dovranno lottare per non essere risucchiata nei
playout: due punti sugli umbri da difendere negli ultimi cinque
match, fra cui proprio quello allo Speroni con gli avversari diretti.

Per il Legnano, che a fine match festeggiava a braccia levate, il
presidente Pippo Resta prende atto signorilmente
del risultato favorevole, riconoscendo ai tigrotti il loro –
l’impegno, che non è mancato, e la capacità di mettere alle strette in
qualche occasione la difesa lilla. Moderate anche le sue parole
sull’esclusione dallo stadio dei tifosi ospiti – poi di fatto
limitata agli ultras, rimasti fuori ad ascoltare il match alla radio; non la contrarietà esplicita dei padroni di casa,
ma l’accettazione delle decisioni, pur sgradevoli, della Prefettura.
«Abbiamo raggiunto la salvezza»
constata Resta con soddisfazione, e alle domande dei giornalisti sui
rapporti con la società biancoblu conferma di esservi stato
«molto vicino» qualche tempo fa ma di aver scelto Legnano
in quanto Marco Simone gli aveva offerto
subito la presidenza: «e
in questi mesi il lavoro fatto si è visto».


Scomodissima
invece la posizione di mister Marco Rossi
, costretto a giustificare un
derby perso, e perso male – nel gioco prima che nel risultato. «Avevamo
i giocatori contati,
soprattutto a centrocampo dove non c’era equilibrio
e si è
visto. Marino è abile in certe fasi, non in altre, in più
oggi ha sbagliato tanto, Cigardi era in un ruolo non suo» ammette.
«Bisognava accontentarsi, capire che se non puoi vincere,
almeno non devi perdere. Preoccupa che la palla non entri mai,
costruiamo tanto e non raccogliamo secondo quanto meriteremmo,
guardate solo le ultime tre partite prima di questa, potevamo vincerle tutte per il
gioco espresso». Niente alibi, dice, ma situazioni sfavorevoli nel
momento sbagliato:

«quattro giocatori fuori su undici rispetto al match
precedente, saltano gli automatismi. Avevo in panchina ragazzi della
Berretti che si sono allenati con noi una settimana, se di 22
giocatori in rosa me ne ritrovo 14, è un problema. C’è
poi chi pensa che il problema sono io,
mi sollevino dall’incarico se
credono» dice amareggiato non verso la società, da cui fnora segnali negativi non arrivano, ma verso
i tifosi: «Sento ostilità verso di me, non c’è
unità d’intenti. Dovremo lottare, a partire da domenica a
Padova, punto per punto: ne servono sei per la salvezza, in cinque
partite. Se temo la Ternana? Certo, perchè lotterà per salvarsi dai
playout: ma ho fiducia che ce la faremo,
come l’anno scorso».

Pro Patria – Legnano 0-1 (0-0)

Marcatore: 15’ s.t. Ceccarelli (L) 


Pro Patria: Anania; Nossa, Imburgia, Giani, Francioso; Pessotto, Negrini, Cigardi (18′ s.t. Trezzi); Gasparello, Vecchio (18’ p.t. Marino); Rosso (23′ s.t. Ardemagni). A disp.: Capelletti, Martini, Ceriani, Frattini. All.: Rossi.
Legnano: Grillo; Maggioni, Cilona, Morandi, Gasparetto; Battaglia, Ceccarelli (29′ s.t. Mattioli), Valdifiori, Taldo, Foglio (90′ D’Amico); Lanteri (23′ s.t. Marietti). A disp.: Mandelli, Maglio, Bosio, Dell’Acqua. All.: Notaristefano.
Arbitro: Baratta di Salerno (Perrone e Buoso).
Note: giornata mitissima, terreno in eccellenti condizioni. Ammoniti: Vecchio, Imburgia, Giani e Gasparello (P); Maggioni e Valdifiori (L). Calci d’angolo: 2-2 Spettatori: 1285 fra paganti e abbonati. Gradinate deserte ai lati dei popolari e

e tifosi ospiti in massima parte tenuti fuori dallo Speroni, come da disposizioni per la pubblica sicurezza.

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Pubblicato il 30 Marzo 2008
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