“Nella lotta di liberazione le radici della Busto di oggi”

Questa la tesi di Cosimo Cerardi, autore del libro "Gli scioperi del 1943-44 a Busto Arsizio" sulla resistenza operaia al nazifascismo

Nella nuova Italia senza sinistra in Parlamento, nella Busto da anni tutta Lega e PdL, c’è ancora chi, ostinatamente, vuole raccontare la storia della Resistenza, indagarla con gli strumenti e le idee che furono proprie di una generazione messa a tacere dall’ondata di destra partita trent’anni fa e mai più rifluita. Così, coerente, è Cosimo Cerardi, segretario cittadino del PdCI, insegnante e scrittore di "cose di sinistra" – rigorosamente, nella chiave di quel marxismo, inteso come chiave di analisi della realtà, che non ha mai voluto mettere nel cassetto.

"Gli scioperi del 1943-44 a Busto Arsizio" è il titolo di una sua recentissima pubblicazione presentata ieri in Biblioteca Civica. Edito dalla casa editrice La Mongolfiera e con prefazione di Mario Agostinelli, il testo ripercorre la prima fase della Resistenza bustocca, «più legata» sottolinea l’autore, «al mondo della fabbrica, allora dominante». Un fermento di scioperi e proteste, un’onda lunga montata già dai fatti del marzo 1943 che coinvolsero l’Italia non ancora conquistata dai nazisti, mettendo a nudo il crollo del consenso sociale del fascismo («la parola sciopero non la volevano scrivere sui comunicati affidati ai giornali, ne avevano terrore»). In crescendo, a Busto le agitazioni dell’autunno ’43 culminavano nell’inverno con la spietata repressione delle autorità d’occupazione tedesche: la deportazione in lager della commissione interna della Comerio Ercole era un grave colpo al cuore sindacale della mobilitazione antifascista. «Da questo momento, e dopo gli scioperi del marzo 1944» questa la tesi di Cerardi «la guida della Resistenza cittadina passa al Comitato di Liberazione Nazionale: dal sindacalismo militante alla politica, con una colorazione politica più favorevole ai cattolici». E qui per l’autore sta la radice anche degli sviluppi successivi che hanno visto una città più "bianca" e centrista, nonostante un notevole potenziale per i "rossi" dato dall’industrializzazione. «Un cattolicesimo politico che per trent’anni dopo la guerra ha visto una prevalenza diciamo di sinistra, poi ha imboccato una china sempre più chiaramente di destra. Intanto emergevano grazie a una capillare presenza sul territorio istanze e atteggiamenti neofascisti che tuttora ritroviamo». Con il contemporaneo, drammatico declino delle sinistre «dovuto alla fine del sistema di fabbrica e alla deideologizzazione» («ormai abbiamo toccato il fondo» dice Cerardi: non resta che scavare), il quadro politico cittadino è delineato.

Nel libro di Cerardi si rivedono i rapporti tra il piano della fabbrica, degli operai in agitazione per il pane e la pace, per il socialismo e la democrazia, e quello della politica – quella segreta del CLN a lla testa della lotta di liberazione e quella pubblica delle autorità repubblichine e degli occupanti nazisti. Il tutto complicato dalla presenza a capo dell’amministrazione cittadina, quale commissario prefettizio, del socialista (sì) Carlo Azimonti, già giovanissimo e popolare sindaco all’epoca della Grande Guerra, poi cacciato dai fascisti… e rimesso in sella dagli stessi nel momento più disperato, con tanto di tacito placet degli stessi tedeschi, purchè qualcuno si assumesse la grana di amministrare. Lo stesso Azimonti che aveva incontro nell’agosto 1943 a Busto Arsizio, durante il "purgatorio" badogliano, nientemeno che Bruno Buozzi, padre nobile del sindacalismo italiano, poi ucciso dai nazisti mentre abbandonavano Roma.

«C’è ancora molto da scoprire sulla storia della Resistenza a Busto Arsizio, credo più della metà di queste vicende siano ancora da portare alla luce» sostiene Cerardi. «Spero che questo mio lavoro sia un inizio, e che le migliori risorse intellettuali di questa città portino avanti oggi e domani la ricerca sul tema della lotta di liberazione».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 25 Aprile 2008
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.