Da Hiroshima a Busto Arsizio, un seminario per la pace e la fratellanza

L'iniziativa Omoiyari ("empatia") lanciata dalla Junior Chamber giapponese e rilanciata da JCI in Italia. Domani mattina la sperimenteranno in anteprima europea 120 maturandi del Liceo Artistico

Busto Arsizio, e specificamente il Liceo Artistico Candiani, diventano terreno di prova per una importante novità promossa dalla Junior Chamber International (JCI). Si tratta del seminario Omoiyari, dalla parola giapponese per indicare l’empatia verso i propri simili, che giovedì mattina verrà proposto a oltre un centinaio di studenti delle classi quinte dell’istituto presieduto dal professor Andrea Monteduro. Si tratta dello sviluppo, in anteprima nazionale ed europea (l’Italia è il primo Paese in cui viene accolta l’iniziativa oltre al Giappone) della campagna di moralità globale mirata alla comprensione, all’accettazione e al rispetto dell’altro, lanciata nel 2005 dalla JCI giapponese. Una campagna che il congresso mondiale JCI di Antalya (Turchia) del 2007 ha accolto in pieno come espressione di valori positivi che rispecchiano quelli dell’associazione, ma che soprattutto è in accordo con i “Millenium development goals” delle Nazioni Unite – JCI è associazione accreditata infatti presso l’ONU, aiutata in ciò dal proprio carattere internazionale, conta infatti ben 200.000 soci dai 18 ai 40 anni in 115 Paesi.

L’appuntamento con il seminario, che ha il patrocinio del Comune di Busto Arsizio, si terrà dalle 9.30 alle 13.30 nell’aula magna del liceo Candiani in piazza Trento e Trieste: il corso di formazione sarà seguito da circa 120 studenti dell’ultimo anno, invitati a “colorare la propria vita con le tinte della pace grazie allo spirito Omoiyari”. A questo appuntamento ne seguiranno altri, a partire dal congresso nazionale JCI di Lamezia Terme previsto il prossimo fine settimana. Busto farà in tal modo da "apripista" dell’iniziativa, che vedrà momenti "teorici" ed altri "pratici", dedicati al lavoro di gruppo e all’esposizione dei temi sviluppati.

L’iniziativa è stata presentata oggi in anteprima alla stampa mercoledì nella sala giunta del municipio, presenti il vicepresidente nternazionale della JCI Kentaro Harada (nella foto con il sindaco), il sindaco di Busto Arsizio Gianluigi Farioli, l’assessore con delega ai giovani, Ivo Azzimonti, e ancora Emanuele Colombo, presidente del Lom (Local organization member) Varese di JCI, Luca Milani, past president della JCI italiana, e naturalmente Andrea Monteduro, preside dell’Artistico “Candiani”. Nonchè la giornalista Chiara Milani, da anni impegnata con la JCI.

Non era casuale la presenza di Harada-san in quel di Busto: l’alto dirigente di JCI, che parrteciperà al congesos italiano di Lamezia, sarà incaricato di portare a compimento un gemellaggio fra il Lom Varese, tra i più attivi d’Italia, e un corrispondente Lom giapponese (ce ne sono ben 700 con 40.000 iscritti, fra cui moltissimi giovani imprenditori). Harada vive a Hiroshima, la città funestata dal primo bombardamento atomico della storia, messo in atto il 6 agosto 1945 dagli statunitensi per "testare" la nuova arma su cui erano stati spesi miliardi di dollari – le orribili foto uscite proprio in questi giorni testimoniano l’atrocità dell’atto, inutile visto che il Giappone era ormai in ginocchio, e più in generale l’assurdità della guerra, che in quel caso proprio il militarismo giapponese aveva scatenato. Chi meglio di un abitante di Hiroshima dunque, come testimonial di un messaggio di pace? «Abbiamo conosciuto la guerra e si suoi drammi» spiega il giovane manager giapponese, che preside società dei settori dell’acciaio e dei trasporti, «ma anche nel mondo di oggi accettare e capire gli altri e rispettarli. Daremo a questo seminario diffusione globale nel segno della pace». Sperando di dare una risposta ai fanatismi, ai pregiudizi, alla sete di potere fine a sè che tuttora abbondano in questo inizio di millennio.

«Importante impartire ai giovani idee di pace e fratellanza» anche per Emanuele Colombo. «Il nostro Lom ha ospitato in 15 giorni il presidente mondiale di JCI Graham Hanlon e ora uno dei vice, è un premio al nostro impegno. Con gli amici giapponesi cercheremo di stringere rapporti proficui. se poi qualche ente locale, come la provincia di Varese, ci sosterrà nei nostri progetti, magari anche con qualche modesta risorsa economica….» «Ho avuto la fortuna» aggiunge il past president della JCI italiana Luca Milani «di poter viaggiare e conoscere persone da ogni angolo della Terra. Nonostante le diverse sensibilità e mentalità, si può comunicare in modo eccezionale».

L’assessore Azzimonti ha espresso il suo personale apprezzamento per aspetti della cultura nipponica come l’amore per le tradizioni e il radicamento locale, o l’antica tradizione artigiana e industriale nel tessile, che avvicinano qualla realtà alla nostra. Il sindaco Farioli ha invece richiamato l’attenzione del Comune al settore educazione, anche in tempi di vacche magre per il bilancio, e il legame forte con gli istituti superiori dela città, fra cui l’Artistico. «Bisogna investire sui giovani, farli leader di se stessi». Il preside Monteduro, infine, accoglie con entusiasmo la proposta venuta dalla JCI: «Domani mattina vivranno questa esperienza studenti che fra due mesi affronteranno gli esami di Stato (la maturità ndr). Anche questo è un modo di prepararsi: la nostra scuola vuole dare non solo istruzione, ma formazione, dare ai ragazzi delle abilità anche nel presentarsi e nel comunicare se stessi al mondo. Pensate che tre giorni fa ero in India, il 22 maggio prossimo arriveranno qui a Busto degli studenti indiani in visita. Là il 75% della popolazione ha meno di 35 anni, il futuro sono loro».

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Pubblicato il 07 Maggio 2008
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