Cambia il gestore idrico, a “rischio” 20 milioni di investimenti

Tra dubbi e perplessità la città ha sottoscritto la partecipazione alla “Alfa srl”, la società che gestirà la rete idrica provinciale. “Entreranno i debiti contratti in questi anni -spiega l’assessore Paola Reguzzoni- e noi saremo penalizzati per essere stati virtuosi

Alfa Srl. E’ questo il nome della società che tra non molto tempo gestirà l’intera rete idrica in tutta la provincia di Varese. Una realtà che in questi mesi sta raccogliendo le adesioni dei comuni e che nella serata di giovedì 26 giugno ha visto l’entrata nel capitale sociale (40.000 euro) anche di Busto Arsizio. La città ha sottoscritto il 7,25% della Alfa Srl ma le difficoltà sono molte. «Questa società gestirà il passaggio del contratto di servizio -spiega l’assessore Paola Reguzzoni- e in futuro dovrà assorbire lavoratori e impianti di Agesp Servizi». Ed è proprio qui il nodo della questione. «Busto rischia di pagare un prezzo altissimo per la sua lungimiranza» avverte l’assessore, dal momento che sembrerebbe che «la società metterà in condivisione solo i mutui contratti in questi anni». E di mutui, Busto Arsizio, non ne ha. «In questi anni abbiamo fatto molti sacrifici per investire 20 milioni di euro nella rete -spiega Paola Reguzzoni- e ora rischiamo di doverci accollare i debiti altrui». Dunque perchè entrare in Alfa? «Per tutelare fin da ora al meglio il nostro patrimonio e i nostri lavoratori» spiega l’Assessore, prima di lanciare il suo appello: «Mostriamo compattezza votando all’unanimità la delibera per dare più forza al nostro rappresentante».

Un appello naufragato, letteralmente. «Non solo contestiamo le modalità con le quali oggi presentate questa mozione -contesta Valerio Mariani (PD)- ma è proprio la costituzione della società che non ci convince». Stringono in mano i pareri del Segretario Generale del comune i consiglieri democratici nei quali sono scritti, nero su bianco, alcuni dubbi sulla nuova società. I mal di pancia, però, rimangono sempre sulla questione economica: «Perchè accollarsi i debiti degli altri?» chiedono in coro le minoranze che, dunque, non hanno votato a favore.
Sono stati complessivamente 6 gli astenuti sul provvedimento: il gruppo del PD e, a sorpresa, Diego Cornacchia, il presidente del Consiglio Comunale. 
E anche se il sindaco Gigi Farioli ha tuonato contro «il percorso seguito nella costruzione di questa società» spiegando che «abbiamo discusso e combattuto, perdendo» ora la battaglia per «tutelare gli interessi dei nostri cittadini» dovrà essere combattuta all’interno dello statuto tanto contestato. Il 27 giugno 2013, il giorno in cui è stato discusso e approvato il documento, Gigi Farioli risultava assente dalla riunione e nessun rappresentante della città è stato delegato. Quindi ora si riparte, certo non in posizione privilegiata.
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2014
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