Caso Moncler, il Centrocot e i test sui piumini sintetici

La Lav ha fatto testare un piumino del noto marchio italiano e due piumini con imbottitura sintetica dal centro tessile cotoniero. I risultati dicono che la vera piuma traspira meno ed è di poco più caldo del poliestere

I piumini Moncler? Sono meno traspiranti e leggermente più caldi dei piumini realizzati con piuma sintetica. A dirlo è la Lav (Lega Antivivisezione) che ha fatto testare tre diversi capi d’abbigliamento dall’autorevole Centrocot di Busto Arsizio (foto a sin.), il centro tessile cotoniero che effettua test a livello mondiale su capi d’abbigliamento, l’unico istituto in Italia autorizzato a rilasciare il marchio Oeko-Tex® Standard 100. Dopo la puntata di Report andata in onda domenica scorsa, infatti, si è scatenato il dibattito sull’uso della piuma d’oca per le imbottiture dei famosi giubbotti simbolo degli anni ’80 e tornati alla ribalta grazie all’imprenditore Remo Ruffini che ne ha acquisito il marchio. 

Precisiamo subito che il test è stato effettuato su richiesta della Lav per finalità che nulla hanno a che vedere con quelle del centro di ricerca bustocco che resta un ente terzo. La direttrice Grazia Cerini sottolinea che: «I prodotti finiti sono stati testati esclusivamente sui due parametri che ci sono stati richiesti – specifica – e il nostro centro non ha nulla a che vedere con le conclusioni a cui arriva la Lav. Anzi, tra i prodotti ai quali abbiamo concesso il marchio Oeko-Tex ci sono anche capi imbottiti con vera piuma».

Allevamenti industriali da 5.000 a 10.000 oche appositamente allevate per la  produzione di piume, ricavate tramite spiumatura in vivo: una sofferenza atroce che viene ripetuta più volte sino a quando l’animale muore o non è in grado di produrre piume di “qualità”. Questo uno degli argomenti al centro dell’inchiesta “Siamo tutti oche” – realizzata da Sabrina Giannini.
Il servizio ha puntato i riflettori sugli allevamenti in Romania, Ungheria, Moldavia: tutti Paesi dove si approvvigionano di  piume noti nomi italiani del lusso fieri di proporre ai propri clienti prodotti in “vera piuma”. La domanda che si è posta la Lav (Lega Antivivisezione) in tempi non sospetti (parliamo di marzo di quest’anno, ndr), “Vera Piuma” è davvero sinonimo di prodotto di qualità?  Report ha dimostrato che le griffe italiane non usano sempre pregiato piumino per i loro capi, ma a parte la qualità della piuma (che varia a seconda del livello di maturazione del piumaggio), esistono prodotti che possano offrire un comfort dello stesso livello? La Lav ha commissionato dei test di comfort, mettendo a confronto proprio un prodotto Moncler in vera piuma con due prodotti realizzati con materiali alternativi (The North Face e Save the Duck).

I test, eseguiti al Centrocot di Busto Arsizio, hanno misurato le performance secondo le due variabili “Resistenza Termica”  (quanto il prodotto tiene caldo) e “Resistenza Evaporativa” (traspirazione). I risultati  hanno dimostrato che i due prodotti realizzati con materiale sintetico (poliestere) sono più traspiranti della vera piuma, e solo leggermente meno “caldi”.
«Il piumino, quindi, oltre che un prodotto eticamente inaccettabile perché produttivo di
enormi sofferenze animali, non è difendibile neanche dal punto di vista delle prestazioni.
– dichiara Simone Pavesi, responsabile Lav – Per questo motivo, e per le evidenze
emerse nella trasmissione di Rai3, abbiamo chiesto un incontro con la Moncler per
confrontarci
su scelte commerciali alternative a quelle che sfruttano gli animali»

«E’ una coincidenza che i nostri test siano stati condotti proprio su un capo Moncler,
protagonista con altri marchi della puntata di Report, ma questi risultati rafforzano la
nostra richiesta – aggiunge Pavesi – i prodotti, infatti, sono stati esaminati a marzo di
quest’anno, ben prima che Report realizzasse il servizio
e sono stati eseguiti presso il
Laboratorio Centrocot – Centro Tessile e Cotoniero di Busto Arsizio, il primo
laboratorio in Italia ad avere messo a punto un servizio mirato alla valutazione del
grado di confortevolezza offerto da un tessuto».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Novembre 2014
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