Cinquanta chili di marijuana sequestrati dalla Finanza

Diversi arresti eseguiti dalla fiamme gialle. Implicato anche un ex calciatore professionista di Casale Monferrato

guardia di finanza marijuanaUna vera e propria organizzazione internazionale che importava e vendeva droga dalla Spagna all’Italia. C’era l’ex calciatore professionista che faceva i viaggi a Ibiza, ed è accusato di essere il tramite dell’arrivo della droga in Italia. C’era il complice anch’egli di nazionalità marocchina che è accusato di aiutarlo: e poi altri due imprenditori milanesi che avevano nella loro disponibilità luoghi adatti per stoccare la droga e al momento giusto trasportarla alle piazze di spaccio. Ma la Guardia di Finanza di Busto Arsizio ha messo fine a questo traffico facendo scattare le manette al quartetto.

Il nome che spicca fra tutti è senza dubbio quello di Morad Lahrah, originario di Casablanca, residente a Casale Monferrato ma domiciliato ad Ibiza: militò nelle giovanili del Cosenza, secondo la Gdf di Busto Arsizio uomo chiave per risolvere l’operazione antidroga chiamata “Drugbusters Rewind”.  L’operazione era nata da un’indagine che aveva portato, nei mesi scorsi, al sequestro di 100 kg di  hashish ed all’accertamento di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti per oltre 300 kg, per il quale erano stati arrestati 9 soggetti.  Le ulteriori indagini, svolte dalle Fiamme Gialle coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito l’individuazione del canale di approvvigionamento della droga: un ex calciatore professionista, residente a Casale Monferrato che, di fatto, aveva creato il suo centro d’affari ad Ibiza ove curava l’approvvigionamento della droga ed il successivo smistamento nel nord d’Italia.
A tutti gli effetti l’attività veniva gestita come una vera e propria impresa di “import”, seguendo uno  schema ben preciso, una vera e propria filiera di produzione: dall’acquisto della materia prima sul mercato, al confezionamento, alla spedizione, allo stoccaggio in deposito ed infine alla distribuzione del prodotto ai grossisti.
Con l’ex calciatore vi era un altro socio d’affari, di nazionalità marocchina e domiciliato a Madrid, anch’esso colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, che curava l’individuazione dei trasportatori di fiducia, in grado di occultare la droga nei camion e di portarla nel deposito finale ove stoccare i prodotti e suddividerli in base agli ordinativi ricevuti dai diversi grossisti.
Dai depositi, individuati di volta in volta, al fine di non creare alcun tipo di sospetto, la sostanza
stupefacente usciva tramite “corriere”, occultata o a volte addirittura trasportata alla luce del sole,
come se nulla fosse, in autovetture. guardia di finanza marijuana
Seguendo gli spostamenti dell’ex calciatore i finanzieri sono riusciti ad individuare un altro “carico”, un discreto quantitativo, stavolta di marijuana, che gli avrebbe consentito di ripianare il danno subito con il precedente sequestro di 100 kg di hashish (operato sempre dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio), rimettendosi così di nuovo in gioco nel mercato del nord Italia.
Proprio presso un deposito di un imprenditore milanese, in cui era stato notato aggirarsi l’ex calciatore, venivano monitorati, dai finanzieri di Busto Arsizio, i movimenti sospetti di alcune
persone con cui quest’ultimo si era incontrato. Questi appostamenti consentivano di notare una station wagon carica di scatole di cartone, che si allontanava dal luogo del deposito in direzione  del centro della cittadina di Trezzano sul Naviglio.
La station wagon veniva seguita dai finanzieri che, nel momento opportuno, procedevano ad intimare l’alt al conducente, che tentava di far perdere le sue tracce, ma veniva, dopo pochi chilometri di inseguimento, bloccato sbarrandogli la strada, e fatto scendere dalla macchina.  Dopo aver aperto alcuni dei cartoni, i finanzieri all’interno degli stessi rinvenivano centinaia di involucri di marijuana rivestiti da uno strato esterno di plastica contenente una miscela di caffè in  polvere e liquido, presumibilmente realizzato per tentare di ingannare l’olfatto dei cani antidroga nel caso di controlli effettuati alla frontiera.

Il soggetto, un imprenditore cinquantenne originario di Milano e residente a Zibido San Giacomo,
  già gravato da numerosi precedenti tra cui spaccio e furto di autovetture di lusso, veniva quindi tratto in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante del rilevante quantitativo, quantificato successivamente in oltre 55 kg di marijuana, oltre che per i reati di resistenza, e di violenza privata per non essersi fermato all’alt intimatogli dai finanzieri.  A disarticolare completamente il sodalizio ieri mattina sono scattate le manette anche per un altro  imprenditore milanese, che era solito prestare ai narcotrafficanti i mezzi e gli stabilimenti industriali  della sua impresa per consentire loro un sicuro punto d’appoggio per lo stoccaggio e lo  smistamento dello stupefacente.
I militari della Compagnia di Busto Arsizio hanno inoltre eseguito diverse perquisizioni nei confronti di altri affiliati all’organizzazione malavitosa, ai quali spettava il ruolo marginale dello spaccio al dettaglio delle diverse sostanze importate. Tali perquisizioni sono state eseguite anche con l’ausilio della componente specialistica dei Baschi Verdi e delle unità cinofile del Gruppo di Malpensa.  Durante gli interventi, eseguiti principalmente nel quartiere Tessera di Cesano Boscone, sono state  rinvenute diverse dosi di sostanze stupefacenti pronte per lo spaccio, oltre che diverse munizioni di  arma da fuoco detenute illegalmente da alcuni degli indagati nelle loro abitazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2014
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