“Con il Liceo Internazionale a Busto c’è già la scuola del futuro”
Il dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Claudio Merletti ha scelto l'istituto Olga Fiorini per inaugurare l'anno scolastico. "Qui per sottolineare l'attenzione verso il Liceo Internazionale -spiega- che sarà un modello per l'intero Paese"
Ha scelto di salutare la prima campanella di questo anno scolastico all’Istituto Olga Fiorini il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Claudio Merletti. «La mia presenza qui sta a sottolineare l’importanza e l’attenzione che poniamo sul neonato Liceo Internazionale» spiega Merletti, sicuro del fatto che «questa esperienza si estenderà un giorno a tutte le scuole nazionali». Con la sua attenzione alle lingue, le esperienze all’estero e sopratutto la riduzione da cinque a quattro anni il percorso liceale «si potrà evitare uno spreco di risorse, talenti e tempo per i nostri ragazzi». Ciò che Merletti evidenzia è come «per quasi tutti i paesi in Europa gli anni di liceo sono solo quattro, mentre i nostri ragazzi arrivano nelle università con un anno in più». E sarà proprio il Liceo Internazionale -sperimentato solo in due scuole in tutta Italia- il modello che tra qualche anno potrebbe segnare un cambiamento radicale nell’impostazione scolastica dell’intero Paese. «E’ una scommessa questa, ma sia noi che il Ministero la seguiremo con estrema attenzione» assicura Merletti.
Un tipo di scommessa, quella del Liceo Internazionale, a cui l’Olga Fiorini è già abituata. «Dall’anno prossimo infatti il nostro modello del Liceo Sportivo -spiega il preside Rosario Vadalà- verrà adottato in tutta Italia anche a livello statele» dopo 10 anni che la scuola di via Varzi lo mette in campo. E così per quella che viene definita «una nave che è anche un cantiere», la sfida non spaventa. «Siamo riusciti ad avviare una classe autonoma nonstante il via libera del Ministero sia arrivato solo a metà agosto» continua Vadalà sicuro che una volta che l’informazione del progetto si sarà diffusa «avremo il problema opposto: quello delle troppe richieste».
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