Contro la violenza sulle donne “servono anticorpi nella società”
Un incontro organizzato da 9 associazioni punta a sensibilizzare la società civile sul tema della violenza contro donne. E a guardare i dati di questa provincia, l'argomento interessa da vicino ed in modo preoccupante
L’incontro che hanno organizzato all’interno della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne per domenica alle 15.30 nella sala Ali della Libertà (piazza Trento Trieste 4) si chiama “neppure con un fiore” ma ciò che colpisce le donne è decisamente meno delicato di un bocciolo. Anche nella Provincia di Varese. Sono infatti 74 i casi di donne che l’anno scorso hanno denunciato abusi o violenze subiti nella provincia di Varese ma «questo è certamente un dato sottostimato». E’ l’opinione di Annamaria Tagliaretti, presidentessa del Filo Rosa Auser di Cardano al Campo, che con la sua associazione ha svolto questa ricerca perchè «le donne che denunciano sono una minima parte di quelle che subiscono violenza». Il dato più preoccupante dell’indagine riguarda il fatto che «l’89% dei casi avviene all’interno delle mura domestiche» con una tale routine che «spesso le donne non considerano più abusi ciò di cui sono vittime ma la semplice normalità».
Il momento di incontro che prenderà vita nella sala dedicata ad Angioletto Castiglioni ha trovato l’appoggio di ben 9 realtà del territorio: Associazione 26per1, Amici di Angioletto, ANPI, Filorosa Auser, Comitato soci Coop Lombardia, Comunità di base, Coordinamento donne Cgil, Legambiente e Manifattura Cittadina. «Si tratta dell’inizio di un cammino che questa grande rete di associazioni vuole portare avanti per creare nella popolazione anticorpi contro questo genere di violenza», spiega Gianfranco Gilardi. «Non basta la parte che deve fare lo Stato con pene più severe e processi più veloci -continua Gilardi- ma è fondamentale il ruolo della società civile» e proprio per questo è fondamentale «l’impegno multiforme che tutte le realtà del territorio devono mettere in atto». Pensiero confermato da un’altra tra le organizzatrici, Carmen Ventre, che rilancia: «è importante partire dal basso per uscire da questo tabù» che riguarda le donne «anche sul posto di lavoro».
L’appuntamento per approfondire il tema, capire i motivi che spingono le donne nel silenzio e nella solitudine è quindi per domenica, ore 15.30, nella sala che «durante l’epoca fascista ha visto atroci sofferenze sugli uomini e anche sulle donne». Si inizierà con una permance teatrale dei ragazzi del laboratorio Associazione Amici di Angioletto e, questa apertura, l’avvocato Marzia Giovannini spiegherà il quadro normativo a tutela delle donne, la dirigente della squadra mobile della polizia, Silvia Carozzo, racconterà la realtà della zona e Annamaria Tagliaretti presenterà i casi concreti nati dall’esperienza dell’associazione che guida. Infine verrà mostrato il “punto di vista” maschile attraverso un estratto del documentario “Parla con lui, dialogare con gli uomini per vincere la violenza di genere”.
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