Dai banchi di scuola al palco con Anna Wintour

Diego Salerno si è diplomato lo scorso anno al Facchinetti di Castellanza. Per una serie di opportunità è riuscito ad aggiudicarsi la prestigiosa borsa di studio di Vogue America e studierà allo IED

Sul palco insieme ad Anna Wintour. Diego non lo avrebbe proprio detto che quella terribile malattia che lo aveva tenuto lontano da scuola, gli avrebbe indicato la via. 
Diego Salerno è un ex studente dell’Isis Facchinetti di Castellanza residente a Busto Arsizio. Ci era arrivato per caso, dopo una bocciatura al liceo scientifico a causa delle eccessive assenze accumulate: «  Mentre stavo ricominciando l’anno – ricorda Diego – mi resi conto che quel percorso non era, in fondo, ciò che volevo fare. Così mi trasferii al Facchinetti. Era il biennio e io dovevo ancora capire quali fossero le mie aspirazioni. Mi suggerivano il corso di informatica ma ero titubante. Poi, durante una supplenza, incontrari la professoressa Ombretta Celesia,  che insegna moda e tendenze. Per me fu una rivelazione: cosa si nasconde dietro un abito, i messaggi, la psicologia… era un campo che mi affascinò immediatamente».

« Fu un incontro fortuito – ricorda la docente Celesia ( nella foto sotto)- ma notai subito la sua curiosità. Gli portai una rivista di moda e iniziammo a sfogliarla andando dietro all’immagine, cercando il messaggio nascosto. Capii immediatamente che Diego aveva una naturale propensione per questo campo».

Una volta uscito dall’istituto, Diego ricevette alcune proposte di lavoro: « Almeno una decina – ammette – Mi chiedevano consulenza come perito, sui macchinari o sulla produzione. Ma a me interessava altro. Stavo collaborando a un progetto dell’Istituto dei Tumori: "Believe – l’altra faccia della moda". L’ospedale, in collaborazione con diverse fondazioni ed enti benefici, propone Diego con la docente Celesiadiverse iniziative per promuovere la comunicazione e la creatività dei giovani. Il fine è sempre quello di sensibilizzare sul discorso medico, toccando diversi modelli. Durante l’ultimo anno di scuola, entrai a far parte di questo gruppo di lavoro: dovevamo progettare e realizzare una sfilata di moda. Nel dicembre 2012 l’evento si svolse a Milano e ora i modelli sono in produzione per una vendita i cui proventi andranno sempre all’Istituto dei Tumori. Grazie a quell’esperienza, entrai in contatto con la stilista Gentucca Bini che mi offrii uno stage nel suo atelier. Sono stati sei mesi molto intensi: ho imparato a disegnare, a progettare ma anche a lavorare in un contesto dinamico e gerarchico. Ho imparato a rispettare le regole e a muovermi in un campo comunque delicato. Il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro è stato pesante, ma me la sono cavata….».

Mentre lavorava, però, Diego continuava a pensare al suo futuro: quale scuola? quale percorso per migliorare ulteriormente?: « Avrei voluto iscrivermi allo IED ma la retta è molto costosa e non osavo chiedere ai miei genitori. Così partecipai al bando per una delle venti borse di studio. Dopo averlo inviato, però, non lo vedevo comparire sul sito dell’Istituto e temevo di aver sbagliato qualcosa. Un giorno arrivò una telefonata: la Condè Nast era interessata al mio progetto e voleva parlarmi. Così mi chiamarono via Skype e spiegai loro, in inglese, il mio progetto e i miei sogni futuri. Dopo quel contatto non ho più ho più saputo nulla. All’inizio di settembre mi arriva una nuova telefonata: il mio progetto aveva vinto una delle 5 borse di studio di Condè Nast. Il 18 settembre, in occasione dell’apertura della Settimana della Moda, sono andato all’Accademia di Brera dove ho ritirato il premio direttamente da Anna Wintour, la direttrice di Vogue America, la rivista più prestigiosa in questo campo. È stata un’emozione fortissima: avere vicino Anna Wintour e ricevere una borsa di studio da Vogue America sono stati eventi incredibili. Grazie a quella borsa di studio posso frequentare lo IED: so che inizia ora la parte più difficile e impegnativa, anche perchè mi sento una grande responsabilità sulle spalle. Ma sono determinato».

Idee chiare ma anche molto realismo: «Non pensiate che io non sappia cosa sia il lavoro: mio padre ha un’azienda elettrica e ho lavorato al suo fianco tante volte. Rispetto quel mondo che mi appartiene. Ma tutto ciò che ho vissuto, dalla malattia alla bocciatura alla borsa di studio hanno influenzato la mia vita, le mie scelte e il mio percorso. Io non capisco i dubbi e le incertezze dei miei coetanei che non fanno nulla: bisogna prestare attenzione a ciò che capita e intercettare le occasioni. Chi poteva pensare che da un istituto tecnico potesse aprirsi un’opportunità creativa? L’istituto Facchinetti propone ora percorsi in questo senso, magari si potrebbe svecchiare qualche macchinario ma l’abilità degli insegnanti e le nuove materie creano molte prospettive».

Diego tiene stretta la sua targa, consegnata dalla regina indiscussa della moda. Intanto dà una mano al Facchinetti nell’orientamento e con gli open day: « Questa è una scuola che apre un’infinità di porte».

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Pubblicato il 24 Settembre 2013
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