Dopo il pasticcio il rilancio: Gli orti urbani si fanno in tre

Borsano, Sacconago e Beata Giuliana. Saranno questi i tre quartieri nei quali saranno realizzati i nuovi orti urbani dopo il naufragio del piano per il grande terreno in via Magenta. Nei prossimi mesi, comunque, potranno essere molti di più gli orti che verranno realizzati

Era stato un pasticcio burocratico quello che aveva bloccato la realizzazione del grande progetto di orti urbani a Busto Arsizio: l’area individuata per la realizzazione dei 65 orti era la stessa designata per ospitare gli spettacoli viaggianti in città
A farne le conseguenze è stato proprio il progetto per affidare terre da coltivaere ai cittadini ma che oggi riparte in una nuova (triplice) veste. L’amministrazione ha infatti incaricato Agesp di realizzare i progetti per la creazione di tre orti urbani in altrettanti quartieri: a Sacconago in via Acerbi, a Beata Giuliana in via Vizzolone di Sotto e a Borsano in via Pallanza. 
Un progetto da circa 200.000 euro che sarà sviluppato dalla Rappo srl, la società che aveva vinto l’appalto al campone di Borsano e che si è poi bloccata a seguito dell’impasse degli uffici comunali. Quindi, una volta che i progetti saranno pronti, i lavori partiranno (e se non ci saranno nuove sorprese) i nuovi orti urbani potranno diventare realtà molto presto. 

Su come saranno questi orti, però, è ancora presto per avanzare qualche supposizione. Nei mesi scorsi, infatti, Palazzo Gilardoni ha approvato una nuova linea di indirizzo per la realizzazione di spazi come gli orti urbani in ottica "low cost". Se infatti il progetto iniziale per l’area di Borsano prevedeva un’opera faraonica con serra da 300 metri quadri e ricoperta di pannelli solari, nelle nuove intenzioni dell’amministrazione ci saranno soluzioni decisamente più artigianali in cui, ad esempio, le recinzioni dei campi saranno a carico degli agricoltori. La tipologia che sarà adottata in questo caso sarà probabilmente differente dal momento che sul piatto ci sono circa 180.000 euro per la realizzazione ma comunque i dettagli si sapranno solo nelle prossime settimane. Nel frattempo Agesp continua nella sua ricerca di terreni di proprietà comunale e al momento non utilizzati in modo da creare, in futuro, altri spazi per un servizio che vede sempre più richieste.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2014
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