Fenomeno Amma, la donna che abbraccia tutti
E' definita, da chi la segue, una leader umanitaria. Da oltre 20 anni gira il mondo per incontrare le persone con un abbraccio e raccoglie fondi per progetti umanitari a favore di bambini e donne nei cinque continenti. Fino a giovedì sarà a Busto
Mata Amritanandamayi non ha un minuto libero da quando è arrivata a Busto Arsizio. Al suo arrivo a MalpensaFiere aveva già migliaia di persone accampate nel parcheggio ad accoglierla e ad attendere il suo abbraccio. Le sue braccia rotonde, il viso allegro e un grande e largo vestito bianco che la avvolgono sono i segni distintivi di Amma (qui la sua storia), come la chiamano le migliaia di persone affascinate dal suo messaggio sparse per tutto il pianeta. Questa donna, nata 60 anni fa in un piccolo villaggio dell’India, si calcola abbia abbracciato nella sua vita circa 30 milioni di persone ed è a capo di un’organizzazione umanitaria enorme (Embracing the World) che annovera ospedali, case per l’infanzia, scuole, strutture per l’indipendenza delle donne e centinaia di volontari che la seguono ovunque e realizzano i suoi progetti. Non è una santona, non chiede soldi per i suoi abbracci, non promette cure a malattie, non chiede conversioni anche se lei è induista e queste caratteristiche la mettono al riparo da eventueli paragoni con la schiera di santoni guaritori che abbondano in giro per il pianeta.
Per questo sono migliaia (provenienti da tutta Italia) le persone che anche quest’anno si sono date appuntamento nelle sale del centro fieristico di Busto Arsizio dove la sua organizzazione ha realizzato la tappa italiana annuale del suo tour europeo. Da oggi e fino al 15 novembre sarà nel polo fieristico per incontrare, rassicurare e trasmettere il suo messaggio d’amore universale ai tanti che non perdono l’occasione per tornare a sentire il calore del suo abbraccio. «E’ l’abbraccio di una mamma» – racconta una signora di Savona, «sblocca i nodi interiori, dopo il suo abbraccio ho pianto a lungo» – racconta una donna di Bergamo e c’è chi attraversa la penisola per incontrarla dal 1983: «Vengo da Napoli e non perdo un abbraccio dalla prima volta che è arrivata in Italia» – racconta un signore anziano.
Il popolo di Amma è vario e va dalla signora distinta che troveresti ogni domenica in parrocchia ai nipoti degli hippy con i loro vestiti colorati, sandali ai piedi anche d’inverno e capelli lunghi. All’interno del grande salone tutti si ritrovano nel messaggio universale che la donna vuole lasciare mentre, sotto un grande sole arancione che fa da scenografia nel capannone, riceve uno ad uno tutti coloro che vogliono sentire il suo calore. L’anno scorso, a Sesto San Giovanni, sono state 28 mila le persone che in tre giorni hanno voluto incontrarla.
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