Fonderia sequestrata, il legale: “I lavori di messa in sicurezza erano già partiti”

Tiberio Massironi è pronto a dimostrare, con tanto di fotografie, l'avvio dei lavori per l'adeguamento alle normative subito dopo l'incidente nel quale è rimasto gravemente ferito un operaio: "Provvedimento esagerato"

                                                                                                                            L’avvocato della fonderia Giulio Bossi, Tiberio Massironi, è sorpreso dalla decisione della procura che questa mattina (giovedì) ha eseguito il sequestro dei capannoni e dei macchinari in seguito al grave incidente occorso ad un lavoratore lo scorso 27 marzo: «Nessuno mette in dubbio la gravità dell’incidente. La famiglia Bossi si è stretta attorno alla famiglia dell’operaio e tutti i giorni va a trovarlo – racconta il legale che prosegue – è esagerato il provvedimento anche perchè non c’è l’avvallo di un giudice. Stiamo parlando di un’azienda che fa lavorare 30 operai, che opera da 60 anni e che crea indotto per altri mille lavoratori. Non è vero che nulla è stato fatto per la sicurezza dopo l’incidente. Ci sono documentazioni fotografiche di questi interventi. Riteniamo sia comprensibile la paura che si possano ripetere altri incidenti ma va detto che statisticamente contiamo 4 precedenti incidenti negli ultimi due anni, tutti di piccola entità. Siamo già pronti con tutti i professionisti incaricati dall’azienda per continuare quanto è stato iniziato ma ora dobbiamo chiedere il permesso per poter accedere all’azienda, questo si poteva evitare».

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Pubblicato il 17 Aprile 2014
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