I comitati contro l’inceneritore ai dipendenti: “Non perderete il posto”

Dopo la lettera scritta dai lavoratori di Accam ed Europower ecco la risposta dei comitati che chiedono la chiusura dell'impianto di incenerimento: "La riconversione non è il nemico da combattere, siamo con voi"

Le Associazioni e i Comitati del territorio hanno scritto una lettera indirizzata ai dipendenti di Accam sulla vicenda che riguarda l’ipotesi sempre più vicina di dismissione graduale dell’inceneritore. Ecco il testo

Abbiamo letto con attenzione la lettera inviata alla stampa a nome dei dipendenti di Accam e vorremmo esprimere il nostro pensiero in merito.
Innanzitutto ci teniamo a dire con forza che, come associazioni e comitati, non abbiamo mai sottovalutato il problema dei posti di lavoro, e non abbiamo mai proposto che la società Accam Spa cessasse l’attività, anzi: abbiamo sempre parlato di una innovativa riconversione industriale proprio per garantire la continuità aziendale.
Continuare l’attività come oggi, anche con un revamping parziale su un impianto comunque obsoleto e poco efficiente (scelta peraltro non condivisa dalla maggioranza dei Soci) sposterebbe il problema della sopravvivenza aziendale di qualche semestre ma nulla di più.
Il revamping, oltre a contrastare le normative europee e a porsi in contrasto con le direttive della Regione Lombardia, rappresenterebbe per l’azienda un rischio finanziario ed economico molto alto, per le varie problematiche che abbiamo sempre evidenziato, in primis la diminuzione progressiva di rifiuti che per un impianto rigido come un inceneritore è un grosso problema, senza dimenticare l’incertezza sui ricavi da energia, vapore,ecc..

Se consideriamo anche i problemi ambientali uscire dall’incenerimento e praticare coerentemente le alternative determina un vantaggio per tutti: per la tutela dell’ ambiente, per la salute dei cittadini ma anche per la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’impianto.
Anche la proposta di soluzioni sinergiche tra le aziende di raccolta rifiuti (AGESP, AMGA; AMSC) e ACCAM che superi la precedente gestione incentrata sull’ incenerimento, con l’ incremento delle raccolte differenziate e la nobilitazione dei materiali raccolti, è una strada percorribile che avrà positive ricadute occupazionali.
La precedente scelta errata di puntare esclusivamente sul progetto di revamping è stata in questi mesi superata e la maggioranza dei Soci sta decidendo di proporre alternative praticabili, efficienti e poco impattanti.
Questa scelta innovativa della fabbrica dei materiali permette un mantenimento dell’occupazione diretta ed indiretta analoga a quella attuale: con l’aumento della raccolta differenziata servono figure atte alla ottimizzazione delle strategie, nella promozione delle attività di riduzione, nella gestione dei sistemi di tariffazione puntuale, e nella stessa manutenzione degli impianti o nei mercati del recupero. Ne è un esempio la città di Treviso che, da quando è entrata nel consorzio Contarina, ha assunto 30 lavoratori in più su 80.000 abitanti per l’ ottimizzazione della raccolta differenziata.

Riteniamo che a voi dipendenti siano state fornite informazioni parziali e distorte circa la realtà degli impianti a freddo: ad es. viene affermato che “Nell’ipotesi fabbrica dei materiali senza linea di termovalorizzazione, con una raccolta differenziata che non raggiunga nel breve periodo l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata, gli scarti diventerebbero un costo probabilmente non sostenibile per la Società.”
Ci teniamo a precisare che questa analisi non è neppure in linea con quanto rilevato dal tavolo tecnico: infatti lo scenario che rispecchia la situazione attuale, con raccolta differenziata al 63% risulta comunque redditizio proprio per la caratteristica di versatilità di una fabbrica dei materiali che può trattare sia i rifiuti differenziati che indifferenziati recuperandone i materiali riutilizzabili. E’ ovvio che arrivare e superare l’80% di raccolta differenziata ha ben altri vantaggi, quali ad esempio la riduzione del rifiuto secco e dei correlati costi per il ritiro presso le utenze.
Ciò che auspichiamo è che non si veda la volontà di riconversione dell’impianto come il nemico da combattere, ma come una grande opportunità perché ad oggi il vero rischio – che intendiamo combattere – rimane quello di uno scioglimento della società con possibili scenari di privatizzazione dei servizi ad altre società interessate esclusivamente al profitto e non a garantire un servizio pubblico moderno e rispettoso dell’ambiente e della salute di tutti.
Guardare in avanti per difendere ambiente e occupazione, su questa vertenza ci troverete al vostro fianco.

Vogliate gradire, con la nostra vicinanza, i nostri più cordiali saluti.
Le Associazioni e i Comitati del territorio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2015
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