I profughi all’ex Enel sono 121 e rimarranno per tutto il 2015

Sale ancora il numero delle persone ospitate in via dei Mille ma l'assessore Cislaghi, che ha incontrato i responsabili dell'associazione Balansino e il Prefetto, dice stop e punta a farli lavorare: "Loro sono disponibili"

Sono 121 e rimarranno all’interno della palazzina dell’ex-Cral Enel, in via dei Mille, almeno per tutto il 2015. Sono queste le due certezze che l’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi porta a casa dall’incontro con Katiuscia Balansino, Roberto Garavello (rispettivamente titolari dell’associazione e della struttura in comodato d’uso di via dei Mille, ndr) e il Prefetto di Varese Carlo Zanzi avvenuto quest’oggi, mercoledì: «Quello dell’emergenza è un meccanismo perverso dal quale è difficile uscire in tempi brevi – spiega l’assessore – ma almeno abbiamo ottenuto qualche risposta in più per capire quale sarà il quadro da qui alla fine dell’anno». Cislaghi ha affrontato con la responsabile dell’associazione diversi temi alla presenza del rappresentante del Governo come, ad esempio, quello dell’impiego (a titolo gratuito) dei richiedenti asilo: «Da parte di questi ragazzi c’è la volontà di lavorare e di prestare servizio – ha detto Cislaghi – bisogna definire in breve termine con quali modalità».

Anche il comportamento tenuto fino ad ora dai rifugiati non sta creando problemi nella zona: «Da quello che sappiamo gli ospiti si stanno comportando bene e non arrecano disturbo agli inquilini e nella zona – ha detto ancora l’assessore  che prosegue – anzi, sono state organizzate scuole di italiano grazie all’impegno di associazioni della zona». Cislaghi ha anche chiesto al Prefetto un’interpretazione delle regole che permetterebbero ai richiedenti asilo di ottenere la residenza a Busto Arsizio: «Per ora abbiamo una sola persona che ha chiesto la residenza ma stiamo aspettando di capire come comportarci, il Prefetto ci darà una risposta a breve – ha detto ancora Cislaghi – non credo sarà l’unica anche perchè i tempi per ottenere lo status di rifugiato politico sono piuttosto lunghi, vanno dai 6 mesi ad un anno, e anche chi non lo otterrà potrebbe ottenere comunque un permesso di un anno per motivi umanitari».

Busto ha chiesto alla Prefettura di sgravare il centro di via dei Mille perchè il numero di persone ospitate comincia ad essere eccessivo per gli spazi a disposizione ma, a quanto pare, anche dal nuovo bando emanato da Villa Recalcati non sono arrivate le risposte desiderate: sono ancora pochi i posti a disposizione.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Gennaio 2015
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