I volontari scaricano il Comune: “Non gestiremo noi il rifugio per senza tetto”
Con un duro comunicato i membri della rete Vo.La.Re comunicano la loro totale indisponibilità a "ricoprire compiti che spettano alle istituzioni". E così il progetto per il dormitorio della città rischia di nascere già morto
Rischia già di deragliare il progetto tanto atteso per un dormitorio che accolga i senza tetto a Busto Arsizio. Il tavolo tecnico di venerdì scorso, infatti, era stato il momento in cui l’amministrazione ha presentato l’intesa con le Ferrovie per l’affitto di un loro ex ufficio da adibire a rifugio per i mesi più freddi. Un contratto estremamente oneroso (oltre 7.000 euro all’anno) e una locazione di due soli anni avevano già portato i Lions a defilarsi dai lavori di ristrutturazione, stimati in almeno 30.000 euro. E oggi, con un comunicato, è la rete Vo.La.Re a mettere ulteriormente le cose in chiaro. “La responsabilità di organizzare servizi per le persone indigenti compete all’Amministrazione Comunale” scrivono in una nota tutte le associazioni della rete precisando che “i volontari si impegnano per continuare quindi a fornire, anche nel futuro dormitorio, pasti, coperte e assistenza sanitaria, già oggi forniti in stazione”. La questione era ritornata sul tavolo anche venerdì ma, con le novità dell’accordo con FS Holding, era stata messa in secondo piano. Con questo comunicato, invece, le realtà di Vo.La.Re vogliono mettere nero su bianco che “non si tratta di fare ulteriori passi come richiesto dall’Assessore, si tratta di non snaturare il volontariato chiedendogli altro da quello che esso può fare, cioè integrare i servizi”.
Parole che non lasciano margini di apertura al «passo in avanti» che ha più volte richiesto l’assessore Ivo Azimonti e che renderanno rovente la prossima riunione (ancora da convocare, ndr). Il problema sarebbe meramente economico. Sono 13.000 infatti gli euro che il Comune ha messo a disposizione del progetto e di questi oltre la metà andranno a pagamento del canone facendo sì che i restanti non siano sufficienti, sostengono a Palazzo Gilardoni, per pagare le utenze ed un servizio di sorveglianza. Ma questa scusa ai volontari non basta. “La responsabilità di organizzare servizi compete all’Amministrazione Comunale -continuano da Vo.La.Re- e la mancanza di risorse non può essere invocata per demandare al volontariato compiti che non gli sono propri, ma che sono delle istituzioni”.
Per il Comune è il presidente della commissione servizi sociali, Mario Cislaghi, ad ammettere che «in questa prima fase eravamo interessati principalmente nel portare a casa l’accordo con le ferrovie» e che per questo «la questione della gestione era stata un po’ lasciata in “stand by”». Adesso il tema dovrà essere necessariamente “riacceso” anche perchè, concludono i volontari «sarebbe inaccettabile che l’Amministrazione Comunale con la motivazione della difficoltà della gestione metta in discussione la possibilità della realizzazione del dormitorio».
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