Il carcere non è più inumano, scende il numero di detenuti

Da oltre un anno al centro delle polemiche per il sovraffollamento la struttura di via per Cassano ha visto scendere di quasi un centinaio il numero dei carcerati e si sta ampliando. Da oggi si potrà chiedere il risarcimento


Se la legge di conversione del decreto 92/2014, applicabile da oggi, fosse entrata in vigore un paio di anni fa nel carcere di Busto Arsizio molti detenuti si sarebbero armati di carta e penna per chiedere il risarcimento previsto dalla normativa che concede 8 euro per ogni giorno di "trattamento inumano" subito dai detenuti delle carceri italiane, oppure uno sconto di pena di un giorno ogni 10 giorni al di sotto degli standard previsti dalla norma. E invece no, nonostante la condanna della Corte Europea di Strasburgo. Negli ultimi due anni, nel carcere bustocco, sono cambiate molte cose e molte stanno cambiando proprio in questi giorni. L’ultimo dato sul numero di detenuti attualmente presenti nella struttura di via per Cassano parla di 322 detenuti (140 italiani e 182 stranieri): «Un numero che non si vedeva da tempo da queste parti – spiega il direttore Orazio Sorrentinil’anno scorso in questo periodo erano ben oltre i 400. Merito (o colpa, dipende dai punti di vista, ndr), principalmente, del nuovo provvedimento svuotacarceri che ha cambiato i criteri per la custodia cautelare in carcere».

I numeri sono ancora ben oltre la soglia di capienza attuale che non dovrebbe superare le 180 unità ma il tutto dovrebbe risolversi entro questo autunno quando termineranno i lavori di ampliamento che porterà la capienza a quasi 300 posti. Entro quel periodo saranno conclusi anche i lavori per il riadattamento dell’area dedicata ai disabili (rimasta chiusa per anni per la mancanza di personale specializzato a disposizione) che è in fase di allestimento: «Il riadattamento del reparto – spiega ancora il direttore – ha subito un’accelerata dopo la visita dell’assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani. Resterà un’area per disabili ma senza che vi sia la necessità della presenza di personale ospedaliero in maniera costante. Qui accoglieremo solo detenuti con disabilità leggere». Come dicevamo non vi sono, al momento, richieste di risarcimenti per trattamenti inumani tra i detenuti attualmente presenti ma qualche richiesta è pervenuta da detenuti in altre strutture che hanno scontato qui una parte della loro pena. 

Da tempo, comunque, la dirigenza della struttura ha adottato una politica della gestione dei detenuti che permette loro di trascorrere gran parte del tempo fuori dalle celle e questo permette di abbassare il limite di metri quadri a disposizione di ogni carcerato da 7 a 3 mq. Dunque, almeno per quanto riguarda la situazione attuale, non ci dovrebbero essere richieste di applicazione della legge approvata lo scorso 2 agosto dal Parlamento. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Agosto 2014
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