Il fotovoltaico cerca mille tetti a Busto Arsizio

Presentato davanti ad un gran pubblico, fra evidente interesse, domande e perplessità, il progetto Free Energy di Ely spa e Agesp Energia. Installazione e manutenzione a costo zero per l'utente, e l'azienda ci guadagna lo stesso

Pienone in sala Tramogge ai Molini Marzoli di Busto Arsizio per la presentazione del progetto "Free Energy: 1000 pannelli fotovoltaici a costo zero per la Città di Busto Arsizio" che vede una collaborazione fra Ely spa, Agesp Energia e Comune, Sul palco, rispettivamente Flavio Terzi, il presidente Achille Broggi e l’assessore Alberto Armiraglio, con Rete55 "media partner" (Matteo Inzaghi) e un testimonial come Enrico Bertolino (foto), che senza fare show, ha condotto con piglio professionale e qualche battuta mordace.
Non è stato comunque un "bagno di sole", nel senso propagandistico: numerose le domande del pubblico, con alcuni poco convinti che tutto filasse così liscio. Il progetto – di cui ci eravamo fatti anticipare le linee salienti da Max Cagelli, responsabile comunicazione di Ely – sembra quasi "troppo bello" per essere vero. Mira a "coprire" di pannelli una buona percentuale dei tetti della città. A costo zero per l’utente, che volendo, avrebbe comunque in seguito la possibilità di acquistare il pannello. Ai bustocchi "solari" spetterebbe l’uso gratuito dell’energia prodotta durante il giorno, che integrerebbe la normale fornitura Enel, con risparmio in bolletta. Ad Ely, che si farebbe carico di tutto – installazione, manutenzione, passaggi burocratici – andrebbe il ricavo dell’energia immessa in rete e il Conto Energia, i contributi a sostegno di questa forma di energia rinnovabile ancora fuori mercato. Il cittadino già paga comunque un sovrappiù in bolletta a sostegno delle rinnovabili, quindi da quel punto di vista nulla cambia.
«Dove sta la fregatura?» chiedeva subito Bertolino. «Parliamo di impianti fotovoltaici installati e pagati… all’insaputa del padrone di casa. Succede, dicono». E giù risate a denti stretti.
Il progetto di Ely e Agesp Energia ha a monte, spiegava Max Cagelli: «l’ambiente, le necessità energetiche, il risparmio economico», oltre, ovvio, al guadagno dell’azienda. Gli elementi in gioco sono due: «il Sole e lo Stato». Finchè il primo splende e il secondo paga, tutto torna. Per ventuno anni – la durata del contratto. Certo, viene in mente qualche imponderabile: «e se poi mi costruiscono accanto un grattacielo che mi toglie il sole?» chiederà perfido Bertolino. Il settore urbanistica è avvisato.

– Come fare domanda e trovarsi un posto… al sole
Gli interessati potranno ritirare un questionario presso la sede Agesp di via Marco Polo, compilarlo e riconsegnarlo. Verranno contattati da tecnici che non chiederanno soldi (attenti alle truffe!), ma verificheranno il tetto per capire se e come si possaprocedere con l’installazione. Serve un tetto rivolto approssimativamente a sud, da 20 a 28 mq a seconda dell’inclinazione. Prima dell’autunno cominceranno le installazioni: l’intervento si compie in due giorni di lavori, dentro casa sarà messo solo un contatore (che permetterà anche di verificare quanta energia si sta risparmiando). Per i lavori Ely «utilizzerà manodopera locale, muovendo tutto un indotto». Tutto l’impianto è assicurato contro ogni rischio, atmosferico e non, sempre a carico di Ely spa. Dal ventunesimo anno l’impianto, finiti i contributi del conto energia, sarà a tutti gli effetti di proprietà del padrone di casa, o del capannone. e se non li si vorrà acquistare, sarà ripristinato gratis il tetto. Per chi acquistasse, il ritorno economico vi sarebbe in una decina d’anni (ai valori attuali). Nel complesso il migliaio di pannelli dovrebbe garantire 3MW di potenza installata, 3 kw l’uno, ma per condomini ad esempio sono possibili "tagli" superiori, fino quasi a 20, sempre seguendo le specifiche GSE (gestore servizi energetici) per il Conto Energia.

– Chi ci guadagna?

Non è stato facile far comprendere a tutti nell’assemblea quale sia, in soldoni, il vantaggio: quello previsto è di trovarsi il fotovoltaico in casa a costo zero e risparmiare sulla bolletta. L’azienda capitalizzerebbe invece su entrate garantite, ammortizzando nel tempo l’investimento fatto e giungendo infine al guadagno: insomma, un esempio di green economy all’italiana. Fra le preoccupazioni emerse dal pubblico, quella di una richiesta tale da "lasciar fuori" dei richiedenti. Mentre il numero di mille impianti è indicativo – Ely, con alle spalle il sostegno creditizio del Monte dei Paschi, metterà in campo fino a venti milioni di investimenti – le difficoltà relative a orientamento, esposizione, pendenza dei vari tetti dovrebbero garantire che tutti i richiedenti in grado di farlo possano installare.
Da alcune questioni poste si desume poi quanto la pubblica fiducia sia ormai ai minimi storici. Tra le perplessità: «Agesp Energia non doveva fare un bando di gara» si è detto «invece che un franchising con un privato? A Parma un’operazione simile è saltata. Perchè non si è mosso direttamente il Comune sul fotovoltaico?» E in definitiva: cosa ne viene al Comune? E ancora, c’era chi parlava di un affitto per l’uso del tetto. Una virata "politica" che fatto sembrare a qualcuno sul palco «sotto processo» anche l’azienda. «C’è un accanimento perchè la società ci guadagna qualcosa. Non ci guadagnate voi? Siete consumatori, non imprenditori». Quasi due caste separate dell’umanità, sotto lo stesso sole.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Maggio 2010
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