Il processo all’ex-suora che abusò dell’educatrice avanza tra mille cavilli

L'accusa ha definito "una tattica dilatoria" il continuo ricorso degli avvocati di Maria Angela Farè alle opposizioni nei confronti degli atti di indagine e dei consulenti ma i legali vanno dritti e l'audizione dei testimoni slitta

E’ ancora bloccato alle schermaglie iniziali il processo alla suora accusata di abusi sessuali, violenza privata e atti persecutori nei confronti di Eva Sacconago, giovane oratoriana di Busto Arsizio che si è suicidata nel 2011. La giovane avrebbe subito sin dall’adolescenza, le morbose attenzioni della ex-suora quando svolgeva la sua attività religiosa all’interno delle strutture della parrocchia di Sant’Edoardo. Oltre alla suora i genitori di Eva, costituitisi parte civile nel processo, hanno anche ottenuto la chiamata a responsabilità civile dell’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice, un caso senza precedenti in Italia, come ha sottolineato il difensore di parte civile Tiberio Massironi. I legali della religiosa Fabrizio Busignani e Raffaella Servidio, dopo aver viste respinte le prime osservazioni presentate nel corso della prima udienza, hanno presentato una nuova serie di opposizioni alla lista testi del pubblico ministero Cristina Ria, in particolare in merito all’audizione dei tre consulenti dell’accusa e delle due relative perizie eseguite in fase di indagini preliminari.

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In particolare i difensori della Farè hanno sostenuto che la perizia psicologica nei confronti della suora, eseguita nel gennaio 2012, sarebbe stata affidata ai due consulenti in data antecedente alla richiesta di proroga delle indagini preliminari e non sarebbe da tenere in considerazione in quanto verterebbe sul quadro psichiatrico del rapporto tra la suora e la ragazza che, in realtà, era già morta. In particolare l’avvocato Busignani si è opposto anche alla ripetibilità degli accertamenti sugli scritti lasciati dalla ragazza e sul metodo con il quale è stata riprodotta la copia forense del materiale informatico. L’accusa ha chiesto che le opposizioni dei legali della ex-suora venissero respinte definendo "tattica dilatoria" la strategia difensiva adottata. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Renata Peragallo a capo della sezione penale del Tribunale di Busto Arsizio, si è riservato e risponderà a queste richieste nella prossima udienza. Stabilito anche il calendario delle prossime udienze fino ad aprile.

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Pubblicato il 23 Ottobre 2014
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