La battuta non piace alla consigliera, il sindaco si infuria

Rissa sfiorata al termine del consiglio comunale per una battuta di Farioli sul punto G. Le critiche della consigliera Berutti

Una battuta sul punto G rischia di trasformare il consiglio comunale in una rissa, protagonisti il sindaco bustocco Gigi Farioli e i consiglieri del Partito Democratico. Durante la discussione che ha preceduto il voto sul nuovo bando per il Cse Manzoni di Busto Arsizio, infatti, il primo cittadino si era lasciato scappare una battuta condita da sorriso malizioso sulla nota quanto misteriosa zona erogena femminile. La consigliera democratica Cinzia Berutti, al termine del consiglio, si è avvicinato a Farioli per metterlo al corrente del suo disappunto riguardo alle sue affermazioni, per quanto ironiche, ma la reazione è stata veemente e sproporzionata rispetto alla critica della consigliera: «Comunisti di merda, ladri e farabutti – ha urlato il sindaco verso tutto il gruppo del Pd – io sono l’unica persona seria in questo consiglio comunale». Subito dopo c’è stato anche un accenno di rissa tra il sindaco e il consigliere democratico Angelo Verga. Solo l’intervento degli altri consiglieri ha evitato che la discussione si trasformasse in violenza fisica. Il sindaco è stato portato dai suoi consiglieri nel suo ufficio e la situazione è tornata alla normalità.

Il Pd ha stigmatizzato quanto accaduto con una nota che pubblichiamo qui.

Il consiglio comunale si preannunciava già incandescente per la questione della convenzione tra Provincia e Comune di Busto e per la questione del palaghiaccio. Il sindaco Farioli ha presentato la proposta di accordo di chiusura della stessa e il trasferimento della rimanenza dei fondi per il completamento della struttura come previsto nel progetto iniziale. Il sindaco ha presentato il bilancio finale della partita da 37 milioni di euro sostenendo che questa ha portato, alla fine, opere per circa 22 milioni di euro. Critiche gli sono piovute addosso dal Pd che aveva proposto una propria mozione che permettesse, almeno, di lasciare aperta la possibilità di trasformarlo in qualcosa di diverso da un palazzetto del ghiaccio. Il consigliere del Pd Valerio Mariani ha provato a spiegare che, con questa soluzione, il Pd avrebbe votato a favore ma la maggioranza, che pure aveva al suo interno un fronte favorevole, l’ha respinta. L’opera verrà, dunque, completata come palaghiaccio.

A frenare la soluzione alternativa, la divisione all’interno della maggioranza e la paura di arrivare ad una spaccatura con la Lega Nord. Il consigliere Rossi avrebbe, invece, preferito che il progetto del campus scolastico venisse completato, così come previsto dal progetto: «Credo che la Provincia non sia più in grado di mantenere quelle promesse – ha detto – ma a questo punto credo che il compromesso sia il meno peggio che ci poteva capitare». Il capogruppo del Pdl Franco Castiglioni non si fascia la testa: «Realizzeremo la pista ciclabile in un’altra zona della città – ha sostenuto – ma non vi rinunceremo. Farla come in quel progetto collegherebbe due campi di grano». Il leghista Francesco Speroni ha posto il problema del nuovo istituto tecnico Facchinetti: «Ha senso ristrutturare quell’opera d’arte che è l’Isis Facchinetti? – si chiede l’eurodeputato – Forse sarebbe stato meglio costruirne uno nuovo, come previsto dalla convenzione, visto che non è affatto funzionale e ristrutturarlo costerà comunque un sacco di soldi». Marta Tosi di Manifattura Cittadina: «La convenzione prevede anche la Fondazione Blini ma che fine ha fatto? – si chiede la consigliera di Manifattura Cittadina – Il consiglio di amministrazione è scaduto da oltre un anno ed è in prorogatio. Chiediamo, ancora una volta, una relazione di quello che ha fatto negli ultimi anni». Giampaolo Sablich, del Movimento 5 Stelle, non usa mezzi termini: «Forse potete essere orgoglioni ma non orgogliosi di come si chiude questa vicenda». Alla fine l’accordo tra Provincia e Comune passa con i 15 voti della maggioranza, più Giampietro Rossi, mentre il resto dell’opposizione (Pd, Sel, Manifattura Cittadina e Movimento 5 Stelle) ha votato contro.

Il consiglio comunale ha anche approvato i criteri per il nuovo bando finalizzato alla gestione del Centro Socioeducativo Manzoni dopo che il precedente era andato deserto a causa delle condizioni di gestione poco favorevoli.

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Pubblicato il 26 Ottobre 2013
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