La Busto che cambia negli scatti di Claudio Argentiero

La mostra fa parte del Festival Fotografico Europeo che si sta svolgendo in diverse location della città

 Nell’ambito del Festival Fotografico Europeo 2014, domani, giovedì 23 ottobre alle ore 18,00 allo  Showroom Tante Cose (via Rossini, 7) sarà inaugurata la mostra "Busto Immagini di una città immaginata" a cura di Claudio Argentiero, che raccoglie immagini inedite sulla città degli ultimi trent’anni realizzate dallo stesso Argentiero, da Carlo Tancredi e da altri autori anonimi. L’Archivio Fotografico Italiano ha reperito immagini stupende non solo sotto il punto di vista tecnico, ma composte con passione e vivo interesse, dalle quali emerge una città fatta di relazioni e genuinità.  Il 5 novembre alle ore 18,30 sempre lo Showroom Tante Cose accoglierà la presentazione del libro, che raccoglie gli scatti della mostra.

Così l’autore Claudio Argentiero: “Questo nuovo libro si potrebbe definire come un transito visivo, poiché raccoglie delle testimonianze fotografiche che, oltre al valore storico, rivestono una parte rilevante di conoscenze, utili a dare forma ai cambiamenti della città negli ultimi quarant’anni. La scelta non è casuale, ma si basa su una raccolta di immagini scattate da tre autori in epoche diverse, capaci di dare forma un mosaico di esperienze che si fondono nelle prospettive paesaggistiche, tra le vie del centro, nelle linee architettoniche, negli scorci più intimi e dentro le abitazioni in disuso, nei segni persistenti delle fabbriche abbattute, nelle testimonianze del recente passato, nella vita dei cortili e della piazza.

Quello che accomuna i tre autori è la discrezione nello scatto, l’attenzione severa alla composizione, la scelta della prospettiva, che tende a favorire una lettura positiva dei luoghi, anche nel mutamento della fisionomia della città. Evitando immagini d’effetto, che mal si coniugano con la finalità culturale dell’opera, questo progetto editoriale ci riporta dentro la tradizione, che solo pochi decenni fa era considerata consuetudine, oggi forse desueta, per giungere a una più dinamica visione contemporanea che ostenta i cambiamenti, distaccandosi dai classici confini a cui siamo abituati, per evocare tacite testimonianze, senza rimpianti o sterili polemiche. Un tentativo di collezionare frammenti in un rapporto complesso tra l’atto di ricordare, che si pone tra passato, presente e futuro, e il bisogno di trovare un orientamento, non riferibile unicamente all’istantaneità del momento. Una preziosa rappresentazione dello sguardo, che negli scatti in bianco e nero di Carlo Tancredi si ritrova nella genuina cortesia dell’abitare in comune nelle corti a ringhiera, dove scorge dettagli semplici ma di assoluto fascino. Con perizia torna molte volte per documentare i luoghi, che nel loro divenire si mostrano sempre nuovi alla scoperta, poiché è la luce a suggerire le differenti inquadrature. Con metodo e cavalletto impressiona pellicole in bianco e nero, che uscite da poco dai cassetti privati, svelano i dettagli di una città apparentemente distante, che lo sguardo di Tancredi non solo nobilita ma recupera, senza malinconie.

Oppure troviamo negli scatti più urbani di un autore, per ora anonimo, la vita cittadina, le persone che popolano le piazza, che fanno acquisti, che parlano e si incontrano, tra insegne e réclame che paiono così lontane. Ad alimentare fantasie filmiche, è il colore sbiadito delle stampe, recuperate con grande soddisfazione e ammirazione, che ci conducono in una città senza tempo, così seducente da rendere gradevole anche i luoghi meno noti. E’ una città in movimento quella rappresentata da un fotografo per ora anonimo, che offre l’opportunità di viaggiare nel tempo, con la leggerezza di chi non ha mai perso la curiosità della scoperta.

Infine gli scatti di Claudio Argentiero, per il quale fotografare Busto e i mutamenti avvenuti non è stato unicamente un vezzo tecnico ed estetico, ma piuttosto un impegno personale che dura da anni, forse decenni, chiamato più volte dagli stessi luoghi con luci diverse, con la finalità di racchiudere negli scatti all’argento gli aspetti più reconditi che compongono il paesaggio urbano.
Attento alle trasformazioni, documenta e interpreta vecchi e nuovi edifici, formando nel tempo una collezione di immagini che dialogano tra loro, nel godere di un patrimonio che assimila identità e memoria, prospettive e segmentate connotazioni, che ci lasciano divagare su una città desiderata, o forse solo immaginata. L’idea di un archivio e la conservazione della memoria stanno alla base del lavoro dell’autore, poiché le immagini sono quelle che perdurano nella nostra mente, scomparsi i luoghi e i manufatti che abbiamo vissuto e anche fotografato”.

Nell’ambito del Festival, Tante Cose, in collaborazione con AFI, organizza anche dei laboratori dedicati ai più piccoli, in programma sabato 8 novembre e sabato 15 novembre alle ore 15 in via Rossini 7. Il titolo è Caccia alle differenze: i bambini saranno guidati alla scoperta delle differenze tra la Busto di ieri e quella di oggi. Il laboratorio gratuito avrà la durata di 2 ore ed è rivolto a bambini a partire dai 5 anni d’età.

Per info 3406128131 – mail tantecoseba@gmail.com

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Pubblicato il 22 Ottobre 2014
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