La Tasi mette in ginocchio l’Aler, manutenzioni azzerate

L'azienda regionale che gestisce 2000 alloggi in città, è costretta a chiudere 120 appartamenti a causa dell'inagibilità. La mazzata della Tasi ha svuotato le casse che già piangono per morosità e canoni bassi

A Busto Arsizio ci sono 120 aloggi dell’Aler che non possono essere assegnati perchè non sono a norma e l’azienda non ha i soldi per effettuare la manutenzione. A questi, nei prossimi anni, potrebbero aggiungersene altri se non si interverrà in qualche misura per rimpinguare le casse dell’ente regionale svuotate da una concomitanza di fattori: gli affitti bassi, i morosi, la Tasi.  Del problema si è discusso ieri sera, martedì, in commissione bilancio dove sono stati presentati alcuni dati, in seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda di una famiglia con sette figli che sostiene di aver avuto una casa da Aler non abitabile perchè non sana.

Secondo l’assessore ai lavori pubblici Paola Reguzzoni si rende necessario «incontrare i vertici bustocchi di Aler per capire quale sia la situazione reale dei conti, soprattutto a causa della Tasi che l’azienda non è esentata dal pagare – e poi snocciola alcuni numeri –  il Comune ha dato oltre 530 alloggi in gestione all’Aler mentre altri 1500 sono di sua proprietà». Il consigliere del Pd Salvatore Vita chiede che «la situazione venga affrontata dall’amministrazione in maniera sistematica e con una programmazione seria» mentre l’assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni ricorda a Vita che «bisogna calarsi nella realtà e che non si può gestire un patrimonio senza soldi. C’è un problema di canoni che sono troppo bassi e una morosità attorno al 10% che rende la situazione ancora più complessa».

Il consigliere Giampiero Rossi se la prende con il tipo di gestione che vede «Aler nel ruolo di passacarte degli sfratti agli avvocati i quali con le loro parcelle aumentano il debito che gli inquilini devono pagare», toccando nel vivo l’avvocato e consigliere Pd Walter Picco Bellazzi che è stato anche membro del cda di Aler Busto:«Se il consiglio di amministrazione non fa le cause di sfratto poi arriva la Corte dei Conti che fa causa al cda. La manutenzione degli appartamenti è finanziata dagli affitti ma quest’anno, con quei soldi, pagheranno la Tasi. Non si può gettare la croce addosso all’Aler di Busto che, a differenza di altri, ha lavorato bene. Chiediamo un’audizione in commissione del direttore o del presidente per capire le iniziative che si possono intraprendere».

Il problema resta. I 120 alloggi non disponibili pesano come un macigno anche sulle liste di attesa che è fatta di famiglie in difficoltà che hanno bisogno di una casa. L’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi ha recepito le indicazioni dei consiglieri ed è impegnato in prima fila per la gestione dei casi più difficili, attraverso i suoi uffici: «L’altro giorno ero presente alla sceneggiata della famiglia con sette figli – conclude – è chiaro che i casi vanno visti singolarmente e in tutte le loro sfaccettature andando a vedere cosa hanno fatto i servizi sociali per queste persone. Non posso fornire dati perchè ci tengo a tutelare la privacy di queste persone. Una cosa è certa, non lasceremo che una famiglia con 4 figli minori venga lasciata in mezzo alla strada ma non è neanche giusto generalizzare e puntare il dito contro i servizi sociali o l’Aler che fanno quello che è possibile con quello che hanno a disposizione».

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Pubblicato il 01 Ottobre 2014
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