La tintoria G. Tosi lascia a casa 73 dipendenti

L'azienda bustocca era in concordato preventivo, ha chiuso gran parte dei sui reparti produttivi e ha più che dimezzato i dipendenti. Resta la filatura che impiegherà 50 lavoratori, accordo coi sindacati su mobilità e cigs

Anche la storica tintoria G. Tosi, leader nella nobilitazione tessile, una delle ultime eccellenza del Made in Italy nel settore tessile ancora attive a Busto Arsizio, è in forte crisi. Ben 73 dei 121 lavoratori impiegati negli stabilimenti di Sacconago, verranno licenziati e buona parta delle attività produttive chiuderanno i battenti come la tintoria, la maglieria, la stampa tradizionale, il finissaggio oltre a gran parte degli uffici mantenendo in piedi solo il reparto filati che dovrebbe garantire continuità aziendale e lavorativa per circa 50 addetti. L’azienda, nata del 1830 e sempre all’avanguardia nell’innovazione e nell’uso delle tecnologie (con tanto di certificazione ISO 9002 e marchio Oeko-Tex), è in concordato preventivo da tempo e ha risentito, come molte altre, del calo dei volumi di lavoro in conseguenza della crisi.

La gestione delle difficoltà, affermano comunque Raffaele Ernesto della Filctem Cgil e Maurizio Ferrari della Femca Cisl, è stata comunque concordata con le rappresentanze sindacali e questo ha permesso al commissario giudiziale Salvatore Scalise e a Vittorio Colombo dello studio Engalli, di sbloccare le retribuzioni arretrate, chiedere la cassa integrazione straordinaria per almeno un anno e l’avvio della procedura di mobilità. Le decisioni sono scaturite proprio dopo un incontro con le sigle sindacali a fine novembre e dopo che i lavoratori hanno votato esprimendosi a favore quasi all’unanimità.


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Pubblicato il 16 Dicembre 2013
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