Le mamme: “La ricerca è vitale per i nostri figli”

Dopo l'annullamento della raccolta fondi per la ricerca sulla sindrome di Rett promossa dalla Unendo Yamamay, due mamme ci hanno scritto criticando la protesta degli animalisti

Dopo l’annullamento della raccolta fondi per la ricerca sulla sindrome di Rett promossa dalla Unendo Yamamay Busto Arsizio, due mamme ci hanno scritto criticando la protesta degli animalisti. L’iniziativa era stata annullata in seguito alle proteste sulla vivisezione animale. Molto amara la reazione della dottoressa Landsberger, direttrice del laboratorio di Epigenetica dell’Università dell’Insubria.

Sono una mamma di una bimba affetta da sindrome di Rett e abito a Busto Arsizio. Purtroppo ho letto l’articolo che mi ha lasciato allibita e ammetto rabbia!
Se devo scegliere tra un animale e mia figlia scelgo mia figlia perchè voglio si arrivi ad una cura dove, grazie ai topi, si è visto che la malattia da irreversibile è reversibile dando la possibilità a mia figlia di diventare come gli altri e non disabile al 100%.
Quindi come mamma scelgo mia figlia e non l’animale. Io amo gli animali MA mia figlia non la metto in secondo piano, ma in primo piano. Prima viene lei poi gli animali e se con loro si può arrivare ad una cura ben venga!
Gli animalisti non pensano che si possa risolvere un grandissimo problema e aiutare tantissimi bambini ed adulti? Non pensano ai quei genitori che provano tanta sofferenza?
La ricerca deve andare avanti, per quello ci sono persone che dedicano il loro tempo per cercare di risolvere il nostro più grande problema, ovvero i nostri figli affetti da questa malattia genetica.
Grazie per lo sfogo!

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Buongiorno,
sono Doriana, la mamma di Edoardo, un bambino affetto dalla Sindrome Genetica Mecp2, una variante della Sindrome di Rhett. Vi scrivo perché sono molto amareggiata, anzi direi arrabbiata per quello che un gruppo di persone senza il minimo scrupolo ha fatto verso la ricerca.
Questi “gentili” signori…sanno a cosa vanno incontro i nostri bambini? Hanno mai provato sulla loro pelle cosa vuol dire convivere con una malattia devastante? Come si permettono di bloccare la ricerca?
Sono poi gli stessi che quando vedono un topolino nelle loro cantine, lo ammazzano senza pietà…e poi fanno sit-in di protesta contro la ricerca di laboratorio?
Dico anche alla Unendo Yamamay che aveva il dovere di essere più forte…per tutti quei bambini che lottano ogni giorno per avere una vita dignitosa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2014
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