Lucas, un grande lavoratore che amava i suoi figli

I suoi vicini di casa hanno solo parole belle per descrivere il 49enne angolano ucciso dal proprio figlio. Andava a lavorare anche con la neve e aveva trovato una compagna italiana: un sogno spezzato da una coltellata

Lucas si alzava ogni mattina per andare a lavorare, anche con la neve: «Dove vai Lucas? Sei l’unico nero che va a lavorare con la neve» – gli diceva scherzando l’unico vicino che si alzava prima di lui, il panettiere, e lui rispondeva da bustocco: «Se vuoi mangiare devi andare a lavorare». Così era Lucas Joao Cassanga, 49 anni dei quali 20 passati in Italia, un lavoratore infaticabile e una persona perfettamente inserita tanto da aver trovato una compagna italiana con la quale viveva. Era venuto qui dall’Angola, Paese bello ma povero, con le ondate  migratorie degli anni ’90, quando ancora "l’uomo nero" metteva qualche apprensione, la Lega Nord faceva le sue battaglie contro l’immigrazione e a Busto Arsizio prendeva percentuali bulgare. Lucas non si preoccupava di questo, lui pensava ad andare a lavorare.

Tutti nel palazzo di via Pindemonte hanno parole belle per lui e lo descrivono «disponibile, sorridente, aperto e socievole». Poi 4 anni fa finalmente è riuscito a portare i suoi figli in Italia, per farli vivere in un Paese che avrebbe potuto dargli molte opportunità, come le aveva date a lui anni prima. Per loro aveva fatto di tutto, li vestiva e li mandava a scuola, assecondando le loro volontà ma le cose non sono andate come lui aveva sperato. I due ragazzi, però, non si erano inseriti con facilità e non riconoscevano in Lucas il padre perchè per tanti anni non lo hanno visto, lui in Italia lontano migliaia di chilometri, e loro in Angola dalla madre.

Poi succede quello che nessun padre si aspetta, un figlio che impugna un coltello e colpisce il padre al cuore, proprio l’organo nel quale Lucas aveva riposto i suoi più buoni sentimenti per quei figli ritrovati dopo tanti anni, uccidendolo. Una storia di integrazione finisce nel sangue e una famiglia ritrovata si disgrega proprio quando sembrava che una nuova vita, in un nuovo Paese, potesse regalare un sogno a chi pensava di non potersene permettere nemmeno uno. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Agosto 2013
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