“Milioni di euro pronti per le imprese, venite a chiederli”

L’accordo tra FidialtaItalia e Unicredit porterà almeno 30 milioni di euro sul territorio a tassi di interesse estremamente agevolate: “Ora l’importante è che le imprese si facciano avanti per investire"

Sono 30 i milioni che nel giro di 3 o 4 mesi entreranno in circolazione. Questa almeno è la stima (al ribasso) degli effetti che l’avvio del progetto "Top Europe" potrebbe avere sulle aziende del territorio. FidiAltaItalia e Unicredit hanno infatti siglato l’avvio del progetto che metterà in circolazioni grandi capitali ad un tasso di interesse estremamente vantaggioso. «Vogliamo dare un servizio concreto alle imprese -dice Gianni Lucchina, segretario generale AIME- attraverso la forza che questa iniziativa potrà dare grazie alla stipula della convenzione tra Unicredit e l’unico Confidi della provincia di Varese». FidialtaIia è infatti una delle poche strutture accreditata per concedere questo servizio finanziario «e di questo riconoscimento non possiamo che esserne orgogliosi», commenta Giuliano Terzi, direttore generale della associazione. «Top Europe sarà un prodotto a tassi estremamente vantaggiosi -spiega Terzi- lanciato nel tentativo di rinvigorire gli investimenti delle imprese». La mediazione del confidi «potrà coprire tra il 60 e l’80% del prestito, lasciando così alla banca un rischio del solo 20%» e si rivolgerà «praticamente ad ogni tipologia di azienda con prestiti fino a 1,3 milioni di euro rimborsabili in massimo 84 mesi per interventi sia sul lato degli investimenti sia in liquidità».
 
«Noi vogliamo fare piccoli finanziamenti -continua Giuliano Terzi- con investimenti di massimo 60 mila euro, per quegli imprenditori che solitamente vengono penalizzati per via dei tassi di interesse dettati dalle banche». Nel fare questo l’associazione ha dato una sforbiciata del 25% ai costi per ottenere la garanzia ma l’obiettivo immediato è quello di riuscire a «far conoscere agli imprenditori dell’esistenza di questa opportunità». I tassi di interesse «saranno circa la metà di quelli normalmente riconosciuti dalle banche -conclude Terzi- e quindi è particolarmente importante che le aziende si facciano avanti per chiedere di accedere al prodotto».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2014
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