“Non torneremo a casa fino a quando non sarà garantita la nostra sicurezza”

Dal 15 maggio scorso la famiglia Morreale vive in affitto dopo che l'incendio nel centro gomme di via Vespri Siciliani ha distrutto la loro casa. Quel giorno si salvarono ma ora hanno paura a tornare: "Il Comune intervenga"

Natale si avvicina e la famiglia Morreale non potrà passarlo nella sua abitazione di via Vespri Siciliani dopo l’incendio che il 15 maggio ha distrutto la loro casa. Quel giorno la piccola Sharon (9 anni), la madre Silvia e la nonna Carolina si salvarono dalle fiamme sprigionate dall’incendio scoppiato all’interno del gommista che confina con la loro casa. A sette mesi di distanza, infatti, vivono ancora in affitto insieme al resto della famiglia: nonno Calogero e gli zii Giuseppe e Claudia. A parlare è il più giovane, Giuseppe di 22 anni: «Non torneremo a vivere in quella casa fino a quando non avremo rassicurazioni dal Comune sulla nostra sicurezza – racconta – chi ci assicura che non possa succedere di nuovo? Da giorni sto cercando di mettermi in contatto con l’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi ma non ho ottenuto risposta e adesso ci sentiamo un po’ abbandonati». Giuseppe chiede  una cosa molto semplice: «Chiediamo che l’attività del gommista si svolga interamente all’interno del capannone e che vicino al muro di cinta che divide le proprietà non ci siano macchine parcheggiate». Subito dopo l’incendio che distrusse la loro casa avevano chiesto al Comune un aiuto a trovare una sistemazione, non chiedevano soldi ma una casa popolare temporanea o anche privata, ma alla fine dovettero trovarla da soli.

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Fu proprio un’auto esplosa a causa delle fiamme a far divampare l’incendio nella casa della famiglia Morreale: «L’esplosione dell’auto parcheggiata vicino al muro di cinta ha fatto crollare anche il muro stesso – raccontano i Morreale –  sappiamo che l’attività ha ripreso una settimana dopo i fatti e nulla sembra essere cambiato». Intanto il proprietario del centro gomme ha deciso di sospendere il pagamento dell’affitto alla famiglia: «Doveva pagarlo fino a maggio del 2015 ma ci ha fatto scrivere dall’avvocato dicendo che la crisi economica non permette più di supportare questa spesa – racconta Giuseppe – non vogliamo impugnare questa decisione, cercheremo di farcela da soli nonostante il mutuo e le tasse che non sono poche, ma chiediamo che la nostra sicurezza, una volta tornati nella nostra casa, sia assicurata».

Giuseppe e la sua famiglia stanno tenendo duro: nel frattempo si sta sbloccando, dopo mesi diattesa, la pratica con l’assicurazione che non coprirà tutta la spesa per la ristrutturazione della casa valutata in 110 mila euro. Nel frattempo è stata effettuata la bonifica dei muri, impregnati di fuligine derivamte dalla combustione di centinaia di pneumatici, e a breve partiranno i lavori al tetto: «Noi lo speriamo ma chiediamo all’amministrazione di non lasciarci soli – prosegue Morreale – ad esempio aiutandoci a chiudere un sinistro aperto da 4 anni dopo un incidente con la moto, causato da una buca sull’asfalto. Anche in quel caso l’assessore Cislaghi promise un intervento risolutivo che, al momento, non abbiamo ancora visto».
Cislaghi, chiamato in causa, spiega che al momento il Comune non può fare molto: «L’unica cosa che siamo riusciti a fare è ottenere una seconda proroga per i lavori di ristrutturazione della casa – risponde – cercherò di incontrarli prima di Natale e capire in che modo possiamo essere utili. Purtroppo la loro situazione è una questione tra privati nella quale il comune può incidere poco, spero che si risolva al più presto».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2014
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