“Io, avvocato e consigliere ogni giorno vivo la tragedia degli sfratti”
Picco Bellazzi, rappresentante del Pd nell'assemblea cittadina propone la sua testimonianza, e chiede all'amministrazione di promuovere un accordo coi proprietari di alloggi sfitti: "In città ce ne sono a migliaia, bisogna fare qualcosa"
E’ un vero e proprio allarme quello che lancia Walter Picco Bellazzi riguardo all’esponenziale aumento degli sfratti nella zona del Basso Varesotto e in particolare a Busto Arsizio. Lo fa nella sua doppia veste di avvocato, che ogni giorno frequenta il tribunale bustocco, e di consigliere comunale di minoranza (Pd) nell’assise cittadina. Il luogo prescelto per attirare l’attenzione sul problema, è il suo blog che da 4 anni aggiorna con una certa regolarità. I numeri sono impressionanti: l’anno scorso i decreti ingiuntivi per sfratti sono stati 100, quest’anno 250.
Ecco quanto scrive dall’esperienza che ogni giorno vive nei corridoi del palagiustizia bustocco:
Nel Tribunale di Busto Arsizio ogni settimana e gli sfratti convalidati sono a decine, i casi si sono più che triplicati rispetto allo scorso anno. Bellazzi lo ha già detto anche in altre occasioni rilanciando una vera emergenza nel settore abitativo. Ed ecco che l’avvocato dismette la toga e diventa consigliere comunale facendo una proposta:
Una richiesta simile venne rilanciata anche dall’assessore ai Servizi Sociali Mario Cislaghi solo qualche mese fa. Sono stati 6 a gennaio e nelle settimane successive sono arrivati a quota 20. E’ questo il numero degli sfratti che in questo inizio 2014 sono passati per i tavoli dei servizi sociali di Busto Arsizio e che fotografano una situazione drammatica. «Spesso si tratta di famiglie con bambini in una situazione di estrema difficoltà -spiegava l’assessore – e noi cerchiamo di fare il possibile per aiutarle. Chiedo alla città di aiutare chi è in difficoltà, specialmente a chi ha case sfitte». Una richiesta che, evidentemente, è rimasta inascoltata.
Per il noto avvocato e consigliere comunale i comuni possono solo tamponare dove e come possono mentre si deve «intervenire con un’operazione a livello nazionale che permetta la ripresa dei consumi, perché solo se riprendono i consumi il denaro inizia nuovamente a girare, le imprese smetteranno di licenziare ed inizieranno nuovamente ad assumere. Quello che ci lascia allibiti è il fatto che con un bilancio statale di oltre 800 miliardi di euro non si riescono a trovare 20/30 miliardi, che rappresentano meno del 5% del globale, da destinare alla diminuzione delle tasse permettendo alle famiglie di avere qualche centinaio di euro in più da poter spendere».
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