Quei 14 elicotteri fuori uso pagati 18 milioni

Secondo una stima valevano poco meno di 2 milioni di euro ma Agusta Westland li ha ricomprati all'India per una cifra che i pm giudicano spropositata. Dietro "l'affare" un altro consulente straniero che vive a Dubai tra ville e fidanzate

Chi è Chris Mitchell? Il suo nome compare nell’indagine relativa alle presunte tangenti per la fornitura di 12 elicotteri al governo indiano da parte di Agusta Westland ma non come indagato. Mitchell entra nelle 64 pagine dell’ordinanza da un certo punto in poi. A partire dal 2006, circa un anno dopo dall’inizio della mediazione da parte di Hascke con il Capo di Stato Maggiore Tyagi. La sua posizione, per gli inquirenti, è meritevole di attenzione in quanto uomo di fiducia dell’allora amministratore delegato di Agusta Giuseppe Orsi. Così descrive Hascke l’inserimento di Mitchell: «Fui convocato da Orsi a Cascina Costa perchè mi si doveva presentare un uomo che aveva la sua fiducia, Orsi decise di affiancarmelo e senza chiedermi alcunchè mi impose di collaborare con lui. Feci buon viso a cattivo gioco perchè mi resi conto che uno scontro avrebbe compromesso l’affare con l’India». Così l’intermediario italo-americano inquadra ai pm l’entrata sulla scena del misterioso uomo inglese con villa a Dubai e donne sparse per tutto il mondo. Secondo quanto riferisce Finmeccanica si tratta di un consulente che colaborerebbe con Agusta Westland da 30 anni.

La paura di Hascke è che, con l’ingresso di Mitchell, la sua percentuale possa calare, tuttavia durante l’incontro a Cascina Costa da lui descritto lui stesso parla di un accordo per una percentuale complessiva del 7% da dividere tra Mitchell, Orsi e lo stesso Hascke. Alla fine Mitchell, da quanto raccontano i verbali dell’inchiesta, incasserà 24 milioni di euro per il disturbo tramite due contratti. Una cifra enorme per una mediazione, al di là delle capacità del personaggio che, comunque, viene descritto bene quando i magistrati affrontano la richiesta di un audit interno da parte della società di revisione dei conti Price Waterhouse e della Consob per capire come e perchè siano stati dati 30 milioni di euro a Mitchell. In una telefonata tra Orsi e Spagnolini del 12 marzo 2012 è evidente la preoccupazione di Orsi quando Spagnolini dice che l’audit deve essere affidato ad un avvocato esterno e che riguardi anche la Agusta Westland Ltd, società inglese della galassia Agusta: «Eh la Madonna» – esclama a più riprese Orsi mentre Spagnolini sottolinea che «gli inglesi se la son fatta sotto» e Orsi risponde «si va beh in caso con loro si perde tempo».

Più avanti i magistrati ricostruiscono la vicenda, anche tramite l’intercettazione di una telefonata tra il responsabile dell’audit interno di Agusta Sergio Casana e la moglie (non indagati, ndr). Casana viene mandato a Dubai da Mitchell per completare l’audit richiesto da Price Waterhouse: «E’ troppo figo sto qua – dice Casana alla moglie – non parliamo del mondo in cui sono tenuti i conti in Dubai, non c’è un requirement (resoconto, ndr)». Poco più avanti nella stessa conversazione: «Ha degli assunti che fan paura, ha fidanzate in tutto il mondo, lui assume di tutto e ha un fatturato da 35 milioni in tre anni». Il tono della conversazione è tra lo stupito e il divertito e la conclusione è una: «Non c’è una minchia di niente qua, cioè è uno mooolto sveglio» evidentemente sollevato per non dover riportare nulla di negativo nella relazione che gli è stata richiesta avendo trovato tutte le «pezze giustificative necessarie». Mitchell ha contratti in essere con Agusta Westland Ltd, la consociata inglese, ma secondo i pm si tratterebbe di contratti fittizi per giustificare il complessivo compenso di 30 milioni promessogli e frutto dell’accordo spartitorio messo in atto a Dubai con Hashcke.

Un primo contratto di consulenza ha un valore 6 milioni di euro con la Global Services Fze di Dubai ed avente oggetto l’assistenza nella fase di esecuzione del contratto di appalto per gli elicotteri indiani. Un secondo contratto con la Global Trade & Commerce di 18,2 milioni giustificati dal riacquisto dal governo indiano di 14 elicotteri WG30 fuori uso (non utilizzati da molto tempo a causa di due gravi incidenti avvenuti negli anni ’80). In sostanza Michell avrebbe fatto riacquistare ad Agusta elicotteri che, secondo quanto riportano diversi organi di informazione, avevano un valore decisamente inferiore (si parla di 900 mila sterline per 19 elicotteri mentre Agusta ne avrebbe pagati 14 a 18,2 milioni). Secondo alcune fonti di informazione non sarebbe una novità che le società riacquistino dai governi aerei o elicotteri, è già accaduto anche in Italia, ma a far insospettire è il prezzo.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 13 Febbraio 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.