Spegnere l’inceneritore o no? Entrano in campo i partiti
Forza Italia spinge per il revamping di una linea, il Pd sta in mezzo, Sel è contro come il Movimento 5 Stelle mentre la Lega Nord di Busto, a sorpresa, dice "basta bruciare". Chi decide il futuro di Accam?
Alla fine saranno i partiti, ancora una volta, a decidere per il territorio. E’ questa la sensazione che emerge dalla situazione di stallo che attanaglia la scelta sul futuro dell’inceneritore di Borsano e di tutto il ciclo dei rifiuti nell’area del Basso Varesotto e dell’Altomilanese. Una questione che riguarda centinaia di migliaia di persone e che non vede d’accordo sulla stessa linea i 27 sindaci che fanno parte dell’assemblea dei soci. Spegnere del tutto o ristrutturare un forno? Ieri il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli ha fatto intendere nella sua lettera alla Regione, che o si fa il revamping parziale dell’impianto oppure Busto Arsizio chiuderà la convenzione che, in teoria, consente ad Accam di bruciare fino al 2025: il risultato sarebbe la restituzione (che Farioli definisce immediata, ndr) del terreno di Borsano allo stato in cui era prima dell’inceneritore. Dalla sua parte Farioli ha l’amministrazione legnanese (area Pd) che punta ad alimentare il teleriscaldamento (costato molti milioni di euro, ndr) con i cascami di calore del forno di Accam.
LEGGI: La lettera di Farioli
Contro di lui ci sono i 5 sindaci dell’Altomilanese che chiedono lo spegnimento dei forni e l’avvio della fabbrica dei materiali ma anche una parte della sua maggioranza, la Lega Nord, che attraverso il consigliere comunale Francesco Speroni si dichiara «per lo spegnimento di Accam, abbiamo dato per 50 anni e direi che va bene così». Speroni si spinge oltre: «Se il sindaco vorrà chiudere la convenzione e farsi ridare l’area noi diciamo che la fabbrica dei materiali e il compostaggio si possono fare anche in territori che non siano di Busto Arsizio». Infine Speroni sottolinea che «i soldi per un eventuale ripristino dei luoghi ci sono perchè la Regione, che vuole chiudere l’inceneritore, farebbe la sua parte».
Intanto oggi si è tenuto un incontro di maggioranza a Busto dove si è discusso sul rinnovo del contratto di conferimento dei rifiuti ad Accam, un rinnovo che è solo uno dei tanti aspetti che ruotano a tutta questa vicenda in cerca di uno sbocco entro e non oltre la linea tracciata dal sindaco Farioli, il 22 dicembre. Stasera, inoltre, si riunirà il Pd gallaratese per decidere una linea unitaria da seguire, tenendo conto che l’assessore all’ambiente della giunta Guenzani – Cinzia Colombo di Sel – è nettamente contro qualsiasi ipotesi di revamping e anche la maggioranza intera ha proposto una posizione per superare l’inceneritore (il sindaco Guenzani è per la fabbrica dei materiali e ha riassunto pochi giorni fa la posizione gallaratese). Se i sindaci e gli amministratori non troveranno una quadra, dunque, dovranno essere i partiti a fare in modo che uno sbocco ci sia in una vicenda che si trascina, ormai, da oltre 5 anni.
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