Tra biomasse ed energia solare, chi è la Ely Spa

La storia della società in provincia inizia nel 2010 tra centrali a biomasse, pannelli solari e tante promesse vantaggiose per utenti e l’ambiente. Ma non sempre tutto è filato per il verso giusto

Era il gennaio del 2013 il momento in cui nel basso varesotto si è iniziato a parlare diffusamente della Ely Spa. La società, che fino a quel momento aveva la sua sede principale a Milano, aveva infatti deciso di trasferirsi a Solbiate Olona con una maxi progetto di rivalorizzazione dello stabile in cui aveva sede una storica azienda, ora chiusa, la Bonicalzi. Era stato l’amministratore delegato della Ely, Massimiliano Cagelli, a presentare il piano dell’azienda per la città: una nuova sede, un grande parco pubblico e sopratutto un’azienda che avrebbe assunto fino a 100 lavoratori. In realtà le cose sono andate un po’ diversamente e, ad oggi, nella grande struttura sono impiegati solo 28 lavoratori, principalmente donne tra i 30 e i 50 anni. 

Ma se è dal 2013 la Ely Spa si è stabilita a Solbiate, la sua presenza nella zona risale a diverso tempo prima. Una delle attività principali dell’azienda è infatti quella di produrre energia e calore dalle biomasse, legno in primis, da distribuire attraverso reti di teleriscaldamento ed è proprio quello che la società aveva proposto inizialmente a Solbiate. Erano stati presentati i documenti in comune e in città era iniziato un grande dibattito ma, alla fine, non se n’era fatto nulla. Non se n’era fatto nulla neanche a Turbigo, dove il progetto per una centrale a biomasse era arrivato ad una fase molto avanzata della progettazione, salvo poi essere abbandonato. Nella città si era formato un comitato per dire "no alle bio-balle" per dire no all’impianto e, alla fine, la proposta è stata abortita. 

Qualche successo in più la società è riuscita a ottenerlo a Busto Arsizio. Qui, nel 2010, la Ely si era presentata con un ghiotto programma per incentivare l’installazione di pannalli fotovoltaici: un investimento da 20 milioni di euro per portare sui tetti della città oltre 1.000 impianti per produrre energia pulita e sopratutto senza chiedere un centesimo agli utenti. Erano state ben 400 le domande presentate dai cittadini per usufruire di questa straordinaria opportunità (che aveva come partner anche Comune e Agesp Energia, ndr), in molti ne hanno approfittato ma non sono mai stati presentati i risultati sulla potenza installata sui tetti dei bustocchi. Sempre sul solare, l’azienda ha portato a casa un grande risultato con le scuole pubbliche della provincia. La società avrebbe infatti coperto di pannelli per la produzione di energia solare 25 istituti dislocati lungo tutto il territorio con innegabili vantaggi per le scuole. 

Tra tutte queste promesse ogni tanto sono arrivati anche i guai. Come nello scorso ottobre quando un blitz dei Carabinieri aveva portato al sequestro di una centrale a biomasse in provincia di Cremona nella quale operava anche la Ely. L’accusa era quella di scaricare, in un terreno agricolo confinante con la centrale, rifiuti speciali e altamente inquinanti. Ora, con lo stato di crisi della società, la situazione potrebbe farsi ancora più delicata per lavoratori, fornitori e clienti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Aprile 2014
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