Un anno in attesa del dormitorio, tra sprechi e tempo perso

E’ passato oltre un anno dal primo sopralluogo all’interno della struttura che dovrebbe ospitare i senza dimora della città. Ecco la sintesi di quanto è successo in questo lungo tempo

Era stato un successo il sopralluogo all’intero dell’ufficio dell’ex scalo ferroviario di fianco alla stazione di Busto Arsizio: 80 metri quadri di superficie divisi in tre locali, una portineria e due bagni. Tutti, dai volontari della rete Vo.La.Re ai politici  erano usciti con una ventata di ottimismo. Ma quel sentimento, da quel lontano 11 novembre 2012, non si è più presentato.
I nodi sono infatti arrivati al pettine dopo qualche mese, a febbraio, palesando una situazione incompatibile tra i vari attori in campo. Le ferrovie, in primo luogo, avevano presentato un contratto di locazione giudicato inaccettabile dagli stessi esperti in materia. Richieste economiche che l’amministrazione aveva deciso -suo malgrado- di accettare, scaricado sulla rete di associazione di volontari l’onere economico che la gestione di un rifugio per senza dimora porta con sé.
A fronte di questa scelta da parte di Palazzo Gilardoni, la rete Vo.La.Re. ha più volte ribadito la propria indisponibilità a farsi carico della questione dal momento che «non è compito primario del volontariato e non abbiamo le risorse per farlo».

Nel frattempo, in città, la situazione è decisamente peggiorata. A fronte della totale assenza di spazi caldi per affrontare la stagione fredda lo scorso anno diversi senza dimora avevano deciso di trasferirsi all’intero dei sotterranei dell’ospedale cittadino. Era stata proprio VareseNews a raccontare l’incresciosa vicenda e la risposta delle istituzioni è stata quella di un blitz notturno all’interno che ha portato alla denuncia per 8 persone. Anche questa estate il caso di un uomo "sfrattato" dalla panchina sulla quale viveva ha riacceso i riflettori sulla vicenda ma frattempo nulla si è mosso nei palazzi delle istituzioni. Le lettere che a più riprese sono state inviate dai volontari al Sindaco Farioli e all’assessore Ivo Azzimonti non hanno mai ricevuto risposta e gli unici a muoversi sono stati i Lions. Dopo aver "scoperto" a mezzo stampa che a Roma esisteva (ed esiste) uno sportello delle Ferrovie dello Stato dedicato appositamente alla riduzione del disagio sociale nelle stazioni hanno preso carta e penna per scrivere e chiedere aiuto. Questa scelta è stata però infausta: la lettera inviata da Busto è stata persa in qualche passaggio della rete ferroviaria e non ha mai raggiunto i tavoli dell’Osservatorio Nazionale per il Disagio nelle Stazioni, meglio noto come ONDS. 

Ed è stato proprio l’Onds a riaprire la questione del rifugio. A fine settembre questo giornale ha infatti intervistato Alessandro Radicchi, presidente dell’osservatorio. In quella circostanza era stato confermato che la struttura che avrebbe potuto concedere a condizioni estremamente agevolate i locali per accogliere i senza dimora non aveva mai ricevuto alcuna notizia della vicenda bustocca e lo stesso assessore Ivo Azzimonti si era dichiarato non al corrente delle possibilità (salvo poi rettificare sé stesso). Da quell’intervista la vicenda ha subito una accelerazione che ha portato l’assessore Azzimonti ad assicurare non solo che il rifiguio si sarebbe fatto ma che addirittura sarebbe stato pronto entro la fine di novembre. L’epilogo è invece stato diverso: anche quest’anno i senzatetto verranno ospitati all’intero della sala d’aspetto della stazione. Si riparte quindi dallo stesso punto, senza però la certezza che i 50.000 euro promessi dai Lions ci saranno. E non è cosa da poco.

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Pubblicato il 10 Dicembre 2013
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