Una famiglia rischia lo sfratto, i forconi scendono in piazza

Sarebbe potuta essere la giornata più difficile per Emanuela Veronese e la sua famiglia. Una nuova asta, la quarta nel giro di pochi mesi, avrebbe potuto portare le chiavi della loro abitazione nelle mani di un nuovo proprietario. Proprio per questo motivo si è presentata alle 8 del mattino di martedì 18 novembre in piazza Santa Maria, accompagnata dal figlio e da una dozzina di persone. «Abbiamo deciso di aiutare questa persona che ha già perso tutto e ora rischia di perdere anche la sua casa», dicono. Sono i rappresentanti del movimento dei Forconi che hanno lasciato il loro presidio alla rotonda di Malnate per venire a Busto con un obiettivo ben preciso: «fermare questa vergogna». Accanto a loro ci sono anche alcuni rappresentanti di Patria Sociale, Rinascita Socialista e Forza Italia tutti dietro lo striscione del "comitato anti aste". 

«La storia della signora Emanuela è emblematica -racconta Umberto Gobbi- e a fronte di un debito di 400.000 euro, le banche stanno rovinando la vita di tutta la famiglia». Era il 2007 quando con i primi vagiti della crisi l’azienda edile della famiglia ha avuto i primi problemi arrivando al fallimento. «Da qui sono iniziati i pignoramenti e le aste dei beni della famiglia a prezzi anche 10 volte inferiori il valore di mercato -continua Gobbi- che si stanno concludendo con la vendita della casa di famiglia». Una villa in via Ortigara a Borsano, valutata oltre un milione e mezzo di euro, la cui base d’asta è già scesa sotto i 300.000. «Non lo possiamo accettare e proprio per questo faremo di tutto per impedire che una famiglia finisca in mezzo ad una strada per far arricchire sempre di più qualcuno» dicono i manifestanti che annunciano di tornare in città anche il prossimo 4 dicembre, quando sarà bandita una nuova asta per l’immo